GDF CREMONA: NUOVI GUAI GIUDIZIARI PER L’IMPRENDITORE CREMASCO SILVANI ANTONIO

  GDF CREMONA: NUOVI GUAI GIUDIZIARI PER L’IMPRENDITORE CREMASCO SILVANI ANTONIO Data: 23/02/2017 La dipendente Tenenza di Crema in data 22 febbraio 2017 ha dato esecuzione all’Ordinanza del Tribunale di Cremona che dispone l’applicazione, nei confronti di Silvani Antonio, della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di dimora per la durata di anni 2, unitamente al sequestro preventivo, ai sensi dell’art. 21 D.Lgs. 159/2011, di nr. 91 unità immobili...

  GDF CREMONA: NUOVI GUAI GIUDIZIARI PER L’IMPRENDITORE CREMASCO SILVANI ANTONIO Data: 23/02/2017 La dipendente Tenenza di Crema in data 22 febbraio 2017 ha dato esecuzione all’Ordinanza del Tribunale di Cremona che dispone l’applicazione, nei confronti di Silvani Antonio, della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di dimora per la durata di anni 2, unitamente al sequestro preventivo, ai sensi dell’art. 21 D.Lgs. 159/2011, di nr. 91 unità immobiliari, nr. 25 autoveicoli/motoveicoli e quote societarie di nr. 13 società nonché il sequestro del saldo dei rapporti finanziari intestati al predetto, ai membri del suo nucleo familiare ed alle società allo stesso riconducibili, per un valore complessivo stimato in circa 8 milioni di euro. Come si ricorderà lo scorso anno il Silvani era stato tratto in arresto, unitamente alla figlia Ambra e alla segretaria Cividino Gisella, nell’ambito del p.p. 5147/14 iscritto presso la Procura della Repubblica di Cremona, nei confronti di un’associazione per delinquere facente capo al Silvani, finalizzata all’estorsione, all’evasione fiscale e all’attribuzione fittizia della titolarità di beni; nella circostanza era stato anche sottoposto al sequestro preventivo il suo patrimonio. Nel corso delle indagini, infatti, era emerso che Silvani, quantomeno dal 2004, aveva ideato ed organizzato un collaudato sistema estorsivo, con il quale pretendere, da centinaia di clienti, che in passato lo avevano già pagato in nero, ulteriori pagamenti dietro la minaccia di futuri decreti ingiuntivi. L’operazione delle Fiamme Gialle è stata eseguita in base alle norme contenute nel D.Lgs 159/2011, c.d. codice antimafia. Essa rientra nella strategia operativa che mira a sfruttare in chiave repressiva tutti gli strumenti tecnico-giuridici forniti dall’ordinamento per assicurare la massima efficacia all’attività di aggressione dei patrimoni illeciti della criminalità organizzata. I due provvedimenti di sequestro, apparentemente analoghi, derivano da due strade diverse del percorso giudiziario. “Il sequestro” effettuato in data odierna e la successiva “confisca di prevenzione”, infatti, mantengono integri i propri effetti anche nel caso di una possibile assoluzione dell’imputato in sede processuale penale in quanto, ad esempio, gli elementi indiziari non sono idonei o sufficienti per fondare l’accusa. La chiave di volta del sequestro disposto dal Tribunale di Cremona consiste nel riscontro di due presupposti: la pericolosità sociale (ricavata dai precedenti penali e di polizia del soggetto) e la sproporzione del patrimonio, direttamente o indirettamente riconducile al soggetto controllato, rispetto a quanto dallo stesso dichiarato al Fisco. L’operato odierno delle Fiamme Gialle evidenzia, dunque, come soltanto attraverso l’analisi dei flussi finanziari e la conseguente aggressione dei patrimoni illeciti si possono colpire le organizzazioni criminali nel cuore dei propri interessi economici, patrimoniali e imprenditoriali per restituire così alla collettività i beni da utilizzare per finalità sociali. Diverse le località interessate dall’attività delle Fiamme Gialle: sono stati infatti eseguiti sequestri a Roma, Milano, nelle province di Cremona, Brescia, Bergamo, Lodi e Udine.