Angera in protesta contro la chiusura del punto nascite
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- 13 dicembre 2016 Altri Comuni Area Malpensa
Mobilitazione senza fine ad Angera, da parte delle mamme che non desistono anzi insistono per mantenere viva l'attenzione dei mass-media ed evitare la chiusura del punto nascite ad Angera. Domani ci sarà l'ennesima riunione coi consiglieri regionali, ma anche stasera altra riunione coi sindaci. Come si è arrivati a questo punto? I criteri per i punti nascita sono i seguenti: almeno 500 parti annui, la disponibilità h.24 di ginecologi, pediatri neonatologi e ostetriche...
Mobilitazione senza fine ad Angera, da parte delle mamme che non desistono anzi insistono per mantenere viva l'attenzione dei mass-media ed evitare la chiusura del punto nascite ad Angera.
Domani ci sarà l'ennesima riunione coi consiglieri regionali, ma anche stasera altra riunione coi sindaci. Come si è arrivati a questo punto? I criteri per i punti nascita sono i seguenti: almeno 500 parti annui, la disponibilità h.24 di ginecologi, pediatri neonatologi e ostetriche, la presenza a corto raggio di un servizio di terapia intensiva neonatale e subintensiva per le madri. Quali sono le posizioni in canpo?
Lorenzin alla Stampa : «La vita di una donna e del suo bambino non possono essere lasciate in mano alla disorganizzazione di strutture con personale generoso e attento ma numericamente insufficiente, privo di strumenti per la diagnostica, con aperture part-time», ribadisce la Lorenzin. Semmai, aggiunge, «sta alle Regioni dotare il loro territorio di centri efficienti»: ambulanze ed elicotteri, migliore distribuzione degli organici e nuovi concorsi per potenziare il personale h.24". Nel frattempo la Lombardia si è mossa e sappiamo che la sanità è uno dei punti forti con riconoscimenti anche a livello internazionale, come nel resto d'Italia da cui migrano i malati per cercare cure migliori, tanto importante che il Presidente Roberto Maroni, ha affermato «L’ospedale di Angera è una delle otto strutture su nove per cui abbiamo chiesto una deroga al ministro" posizione ribadita pochi minuti fa a Radio Padania su richiesta del sottoscritto. Vediamo di capire come se ne esce. il Ministro della salute Lorenzin ha firmato l'11 novembre 2015 un decreto che affida al Comitato percorso nascita nazionale (un comitato composto da tecnici) il compito di esprimere un parere sulle richieste di deroghe avanzate dalle regioni o dalle province di Trento e Bolzano; il citato Comitato aveva novanta giorni per esprimersi;
http://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/169475. Di cosa si tratta? Il Comitato percorso nascita nazionale (CPNn) il compito di esprimere un parere su richieste di deroga relativamente a punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui avanzate dalle regioni, ma ci sono dei dubbi anche su questo. Sembra che non ci sia chiarezza sui criteri come evidenziato anche da una interrogazione del Movimento 5 Stelle,su quali siano gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, necessari e sufficienti per poter usufruire della deroga all'Accordo Stato-regioni del 16 dicembre 2010. (5-07260), come dall'interrogazione che segue:
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/07260&ramo=CAMERA&leg=17 Ricapitoliamo, la Regione Lombardia chiede la revoca, il tutto passa dal Comitato, e nel frattempo le madri aspettano, e sono tante dal Piemonte ma anche dal varesotto e qualcuna da Milano. La struttura è ben gestita ed accogliente, i pazienti sono persone e non numeri come nei grandi ospedali, ci viene ribadito dalle mamme. Vediamo se dalle riunioni in itinere si troverà un'intesa che soddisfi il territorio oppure dovremo prenotare l'elicottero, per portare le mamme ai grandi ospedali. Confidiamo nel Presidente Maroni. Seguono le interviste delle mamme coraggiose e toste che dormono in ospedale a turno per scongiurare la chiusura Giuseppe Criseo Varese Press