Alfredo Romeo, L'IMPERATORE DEGLI APPALTI PUBBLICI ARRESTATO

I  numeri che gestiva sono molto importanti: 2,7 miliardi di commesse pubbliche derivanti dalla  , la società per azioni del ministero dell’Economia e delle Finanze, quindi al cento per cento pubblica.
Alfredo Romeo, nato a Cesa (Caserta) il 1° marzo 1953, iscritto all'albo degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere, ora è residente a Napoli. Nel 1979 fonda un'impresa immobiliare e si propone per la gestione dei patrimoni pubblici.
Nell'89 partecipa e vi...

I  numeri che gestiva sono molto importanti: 2,7 miliardi di commesse pubbliche derivanti dalla  , la società per azioni del ministero dell’Economia e delle Finanze, quindi al cento per cento pubblica. Alfredo Romeo, nato a Cesa (Caserta) il 1° marzo 1953, iscritto all'albo degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere, ora è residente a Napoli. Nel 1979 fonda un'impresa immobiliare e si propone per la gestione dei patrimoni pubblici. Nell'89 partecipa e vince:  nasce la Romeo Gestioni, società dal fatturato di 130 milioni di euro, 715 committenti pubblici e privati, che con le successive Romeo Alberghi e la Romeo Partecipazioni costituirà l'ossatura del Gruppo Romeo, interamente posseduto dalla famiglia Romeo. (Adnokronos). Nel 2007 Romeo impiega più di 500 persone e controlla un patrimonio da 48 miliardi. (http://napoli.repubblica.it/dettaglio/linarrestabile-ascesa-di-romeo-il-manager-con-giardino-sulla-spiaggia/1558078) Nel 2008 si fece 75 giorni di carcere preventivo per l'inchiesta su Global Service, ma Romeo non si ferma mai e punta sugli appalti a Napoli ma non solo, condannato per corruzione mentre decade l'accusa di associazione a delinquere. Una delle tante commesse è visibile sul sito di Consip :http://www.consip.it/press_room/comunicati/2012/5/notizia_0001 Romeo, "ragazzo d´oro" di Napoli, inizia la sua ascesa negli anni Ottanta come agente immobiliare con la Er, e distilla amicizie e uscite pubbliche. Il sabato pomeriggio lo si può incontrare in via dei Mille, nello show room del suo amico storico, Mariano Rubinacci e insieme vanno dal parrucchiere Boellis, in via Vetriera. È un altro dei suoi vecchi amici, Antonio Napoli, del Pci di allora, che nel 2000 lo porta come cliente a Reti, la società di comunicazione fondata da Claudio Velardi( Repubblica http://napoli.repubblica.it/dettaglio/linarrestabile-ascesa-di-romeo-il-manager-con-giardino-sulla-spiaggia/1558078) Un personaggio di peso, ambizioni e capacità non comuni, ma anche amante del lusso e delle cose esclusive. Nel 2007 e fino al 2009 è vice presidente di Assoimmobiliare con Carlo Puri Negri e Elio Gabetti. Nel 2004 si aggiudica assieme a Puri Negri l´Epic prize special award «per aver contribuito alla crescita qualitativa del patrimonio immobiliare italiano». Sempre vivo il suo rapporto con la politica, dal Pci al Pds fino ai Ds. Pronto a sostenere Nomisma, il pensatoio di Romano Prodi allorquando l´ex premier lancia un sos per una leggera crisi finanziaria. Uno zampino nello sport d´affezione: è sponsor della squadra di basket in C2 "Romeo Gestioni Pontano". ( Repubblica-Napoli) Un'attività cresciuta all'ombra della politica con un  facilitatore, che secondo il gip  Sturzo è l’ex parlamentare di An Italo Bocchino, che di Romeo è consulente..( http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/01/inchiesta-consip-alfredo-romeo-arrestato-roma-per-corruzione/3423809/). Relazioni importanti e: “capacità di accedere ad informazioni riservate anche grazie al suo trascorso di deputato e membro del Comitato parlamentare di controllo sui Servizi segreti e con perduranti contatti con sedicenti ed effettivi appartenenti all’intelligence, nonché con politici e pubblici funzionari in posizione apicale”. Romeo è stato arrestato per corruzione, un'inezia solo 100.00 euro per avere dritte sugli appalti, mentre Italo Bocchino per traffico di influenze. L'imprenditore propose a Marco Gasparri “di costruire una comune ipotesi difensiva per impedire il normale corso della giustizia o, meglio, di deviare le indagini per favorirlo”. Queste le frasi di Marco Gasparri (Consip): "il Romeo era sudato e farfugliava e mi disse che aveva avuto un sequestro e che gli avevano sequestrato anche dei foglietti, compreso un foglio dove c’era il mio nome con dei numeri accanto. A quel punto – ha continuato Gasparri – mi disse che avremmo dovuto concordare una versione da rendere all’autorità giudiziaria che sicuramente ci avrebbe, di là a poco, convocati." Come facesse a saperlo è naturalmente uno dei tanti aspetti da verificare. L'inchiesta è partita dai pm della Dda, John Woodcock e Celeste Carrano e riguarderebbe  l'appalto al Cardarelli di Napoli, ma ci sono sequestri e perquisizioni a Roma in cui sono stati trovati i pizzini sui quali secondo l’accusa Romeo avrebbe annotato importo e destinatari delle mazzette e che le indagini: sono state  portate avanti dai carabinieri del Reparto Tutela Ambiente di Roma, comandato dal glorioso colonello Sergio De Caprio( noto soprattutto per aver arrestato Totò Riina nel 1993.), conosciuto anche come "Ultimo",  trasferito ad aprile 2016, chissà come mai? Il suo gruppo ha lavorato per il Quirinale, Palazzo Chigi, numerosi tribunali, gli aeroporti di Linate e Malpensa. Ricordiamo che l'inchiesta Consip fu svelata da Il Fatto Quotidiano, http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/lamico-di-tiziano-il-giglio-magico-e-la-gara-da-27-mld/ il  22 dicembre scorso, e riguarda il braccio destro di Renzi, Luca Lotti (attuale Ministro dello SPORT) indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento, e che :" ha tirato in ballo anche il generale dei carabinieri Emanuele  Saltalamacchia, comandante della Legione Toscana, indagato per le stesse ipotesi di reato. Nella fattispecie, Marroni ha detto di avere saputo dell’indagine e della presenza di microspie negli uffici Consip dal presidente di Consip Luigi Ferrara, che a sua volta era stato informato dal comandante Tullio Del Sette." Non poteva mancare l'opera dei carabinieri del Noe e i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Napoli  che entrano in via Isonzo per acquisire i documenti in Consip. Precisiamo che Tiziano Renzi non è indagato...   Giuseppe Criseo Varese Press