Angela Villani, mamma di un bimbo autistico scrive al Pres. della regione Calabria

“Gentilissimo Presidente mi chiamo Angela Villani, sono mamma di Matteo, un bimbo di anni quattro, affetto da disturbi dello spettro autistico, gioia infinita di mamma e papà. Le scrivo questa lettera nella speranza che la mia voce, unitamente a quella di tanti altri genitori, possa essere non solo ascoltata ma soprattutto sostenuta da risposte concrete. Per un genitore ricevere la diagnosi di autismo del proprio piccolo è come affrontare un “terremoto di emozioni”, non solo ...

“Gentilissimo Presidente mi chiamo Angela Villani, sono mamma di Matteo, un bimbo di anni quattro, affetto da disturbi dello spettro autistico, gioia infinita di mamma e papà. Le scrivo questa lettera nella speranza che la mia voce, unitamente a quella di tanti altri genitori, possa essere non solo ascoltata ma soprattutto sostenuta da risposte concrete. Per un genitore ricevere la diagnosi di autismo del proprio piccolo è come affrontare un “terremoto di emozioni”, non solo anche i disagi infiniti a causa del totale abbandono delle istituzioni. Vorrei poter esprimere con parole quello che ho nel cuore, per far comprendere la vita dei nostri bimbi delle famiglie, che si dedicano completamente, perché ci vuole tanto amore, energia e tanta disponibilità economica per affrontare le terapie comportamentali, che coinvolge soprattutto l’istruzione dei genitori, un lavoro complesso, che ti cambia la vita, ma per amore di un figlio si rinuncia a tutto. Siamo soli in questo percorso, i nostri bimbi sono invisibili. Mi domando perché un bimbo autistico deve pagare la terapia? Non è forse un diritto della costituzione essere sostenuti? Sono state approvate le nuove LEA , normative che riconoscono tutti i diritti, ma non ancora attuate dalla nostra regione. Vorrei che chi occupa le varie mansioni politiche trascorresse un giorno nelle nostre famiglie per poter comprendere. Vorremmo essere sostenuti con concreti aiuti con operatori specializzati nel difficile percorso di vita che dobbiamo affrontare giorno dopo giorno, un diritto per i nostri figli. Spero che lei possa ascoltare la voce dei nostri bambini, perché nelle mie parole sono racchiuse tutte le loro richieste. La ringrazio e confido in una risposta concreta”