AEROPORTO MONTICHIARI: SPUNTA DEBITO MILIONARIO CON ENAV

AEROPORTO MONTICHIARI: SPUNTA DEBITO MILIONARIO CON ENAV LEGAMBIENTE, STOP A GESTIONE CAMPANILISTA   GARA EUROPEA PER RILANCIARE LO SCALO   In una sentenza del 3 marzo scorso, il tribunale di Roma ha condannato la concessionaria aeroportuale “Catullo”, che gestisce gli scali di Verona e Brescia, al pagamento di 20 milioni e 193mila euro (interessi compresi)  per i servizi di assistenza aerea (controllo volo) forniti dall’ENAV per lo scalo di Montichiari. Secondo Enav (ent...

AEROPORTO MONTICHIARI: SPUNTA DEBITO MILIONARIO CON ENAV LEGAMBIENTE, STOP A GESTIONE CAMPANILISTA   GARA EUROPEA PER RILANCIARE LO SCALO   In una sentenza del 3 marzo scorso, il tribunale di Roma ha condannato la concessionaria aeroportuale “Catullo”, che gestisce gli scali di Verona e Brescia, al pagamento di 20 milioni e 193mila euro (interessi compresi)  per i servizi di assistenza aerea (controllo volo) forniti dall’ENAV per lo scalo di Montichiari. Secondo Enav (ente pubblico economico), controllato dal Ministero dell’economia, i mancati pagamenti si riferiscono al periodo 2002-2012. L’ aeroporto ha una  gestione campanilistica da troppi anni, orientata più al consenso che al mercato. Fa rabbrividire che pochi giorni fa sia stato programmato un allungamento della pista di 600 metri fortemente inutilizzata quando lo scalo monclarense ne dispone già di una tra le più lunghe d’Italia  di 2.900 metri e fortemente sottoutilizzata. Basti pensare che nel 2016 lo scalo ha gestito 19.239 passeggeri e 8.506 voli, mentre Bergamo 11,1 milioni di passeggeri e 80 mila voli (con una pista più corta). Montichiari è l’unico aeroporto lombardo privo di vincoli ambientali e di limiti allo sviluppo del traffico. Si continua a puntare su scali dentro la città che scoppiano con un forte impatto ambientale, come Bergamo e Linate. Non ci sono le risorse per il risanamento ambientale della zona di Montichiari, popolata da cave e discariche ben oltre il sostenibile, invece  si è lasciato che, per un improbabile sviluppo, si bruciassero, dalla sua apertura ad oggi, 80 milioni per inutili investimenti pubblici  e 60 per coprire le  perdite nella gestione aeroportuale. a cui vanno aggiunti i 20 milioni decisi dal tribunale di Roma. E’ giunto il momento che si decida, una volta per tutte, o la chiusura dello scalo o una gara europea per l’affidamento della gestione. Assieme ad un piano di bonifica del territorio a spese dei nuovi entranti.    Dario Balotta responsabile trasporti Legambiente Lombardia Milano 8 maggio 2017