Multe all'aeroporto di Linate. Accolti i ricorsi degli automobilisti
Il Giudice di pace ha decretato l’illegittimità dei verbali emessi dai vigili milanesi allo scalo aeroportuale di Milano Linate.
L’aeroporto di Milano Linate è da alcuni anni sede di una continua disputa tra i cittadini dell’hinterland milanese e la stessa polizia municipale a causa delle multe afflitte alle automobili nel piazzale davanti l’aerostazione di Linate, che sorge all’interno del comune di Segrate e per una piccolissima parte in quello di Peschiera Borromeo. All’interno del territorio di competenza del comune di Milano vi è solo il viale Forlanini.
L’articolo 12 del Codice della Strada sancisce il principio fondamentale della territorialità, ovvero che “L'espletamento dei servizi di polizia stradale previsti dal presente codice spetta ai Corpi e ai servizi di polizia municipale nell'ambito del territorio di competenza”.
Ciò significa che all’interno del piazzale antistante l’aeroporto di Linate gli unici a poter vigilare, controllare e accertare il verificarsi di irregolarità sono gli agenti della polizia locale del comune di Segrate e non quelli di Milano.
Invece gli agenti del comune di Milano continuano da anni a staccare multe agi automobilisti, che vengono poi prontamente annullate dai giudici di pace.
Ora il giudice Rossella Barbaro, accogliendo i ricorsi di alcuni automobilisti tra i quali l’ex comandante dei vigili di Segrate, Franco Fabietti, ha decretato l'illegittimità delle multe date dai vigili di Milano all’interno dell’Aeroporto di Linate e ne ha stabilito anche un danno erariale per i comuni di Segrate e Peschiera.
La motivazione espressa riporta che “La polizia locale ha gestito l’accertamento delle infrazioni extraterritorialmente perché le telecamere che hanno registrato i veicoli multati sono state installate dal Comune di Milano a Segrate e Peschiera".
La polizia locale milanese è riuscita a vincere il ricorso in appello contro la sentenza della giudice di pace Rossella Barbaro. Spettera alla Corte di Cassazione esprimersi sulla vicenda, per capire se i numerosi verbali verranno effettivamente ritenuti non validi e quindi annullati o se Milano potrà incassare una cifra che si aggira tra i 3 e i 6 milioni di euro.