Nel 2015 i Carabinieri di Busto Arsizio sequestrarono 6 mila banconote false in un garage vicino a Legano e vennero arrestate 28 persone intermediazione e vendita di banconote falsificate, in associazione a delinquere.
Le indagini portarono alla luce che la banda
intratteneva rapporti con organizzazioni criminali del mezzogiorno, dove vennero
eseguiti alcuni degli arresti.
Alcuni negozianti avevano segnalato la
circolazione di banconote contraffatte di piccolo taglio e gli inquirenti erano
risaliti ad un garage nel Legnanese di proprietà di uno dei membri della banda in
cui venivano stampate per poi essere distribuite ai complici e spese nei negozi
di tutta Italia.
Gli ingegnosi falsari avevano messo in piedi una
piccola produzione artigianale di banconote false in un garage utilizzando
strumenti d’uso comune e facilmente reperibili: scanner, stampante inkjet
professionale,
normale carta di peso adeguato, e strisce
argentate.
Delle ventotto persone coinvolte, sette avevano
già patteggiato con il sostituto procuratore bustocco Rosaria
Stagnaro titolare dell’indagine, altri diciassette avevano chiesto la possibilità
di patteggiare o di accedere al rito abbreviato che permette di ottenere uno
sconto di pena pari ad un terzo mentre tre avevano chiesto di discutere.
Ora si sono presentati all’udienza preliminare davanti al giudice Luisa
Bovitutti per chiedere i riti alternativi, l’accusa è di
associazione a delinquere finalizzata alla produzione, intermediazione,
vendita e spendita nello Stato di banconote falsificate.