IL MATTARELLUM METTE D’ACCORDO TUTTI
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- 21 dicembre 2016 Senza categoria
IL MATTARELLUM METTE D’ACCORDO TUTTI Prende il nome dal relatore di allora, oggi Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è stato adottato con il referendum del 18 aprile 1993 che approvava le leggi 4 agosto 1993 n. 276 (Senato della Repubblica) e n. 277 (Camera dei Deputati). Con questa legge si sono svolte le elezioni del 1994 ( XII legislatura - Governi Berlusconi 1 per 252 giorni e Dini per 486 giorni) , del 1996 ( XIII legislatura – Governi Prodi 1 per 887 giorni, D’Al...
IL MATTARELLUM METTE D’ACCORDO TUTTI
Prende il nome dal relatore di allora, oggi Presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella è stato adottato con il referendum del 18 aprile 1993 che approvava le
leggi
4 agosto 1993 n. 276 (Senato della Repubblica) e n. 277 (Camera dei Deputati).
Con questa legge si sono svolte le elezioni del
1994
(
XII legislatura - Governi Berlusconi 1 per 252 giorni e Dini per 486 giorni)
, del
1996
(
XIII legislatura – Governi Prodi 1 per 887 giorni, D’Alema 1 per 427 giorni, D’Alema 2 per 125 giorni e Amato 2 per 412 giorni)
e del
2001
(
XIV legislatura – Governo Berlusconi 2 per 1.412 giorni e Berlusconi 3 per 390 giorni)
.
Il suo funzionamento non è particolarmente semplice e prevede un sistema maggioritario a turno unico per la ripartizione del 75% dei seggi parlamentari,
475 deputati eletti in altrettanti collegi uninominali e 232 senatori in altrettanti collegi uninominali.
Veniva eletto in questo primo gruppo il candidato che avesse ottenuto la maggioranza relativa dei voti del collegio. I candidati dovevano presentarsi in un solo collegio.
Per il rimanente 25% dei parlamentari erano previste modalità diversificate:
per il Senato era previsto il recupero proporzionale dei più votati non eletti con un meccanismo di scorporo. I seggi proporzionali venivano assegnati, secondo il dettato
costituzionale
, su base
regionale
. In ogni Regione venivano assommati i voti di tutti i candidati uninominali perdenti che si fossero collegati in un gruppo regionale, ed i seggi venivano assegnati utilizzando il
metodo D'Hondt
delle migliori medie
Per la Camera era previsto un proporzionale con liste bloccate e sbarramento del 4% utilizzando una scheda elettorale separata per l’attribuzione dei restanti 155 seggi. Il calcolo dei seggi spettanti a ciascuna lista veniva effettuata nel
collegio unico nazionale
mediante il
metodo Hare
dei quozienti naturali e dei più alti resti (calcoli complicatissimi). Tali seggi venivano poi ripartiti, in ragione delle percentuali delle singole liste a livello locale, fra le
26
circoscrizioni plurinominali
in cui era suddiviso il territorio nazionale.
La legge è già pronta, basta riproporla in parlamento ed approvarla, sempre che il dibattito sullo sbarramento del 4% non faccia perdere molto tempo.
Poi viene la parte più divertente, bisognerà ridefinire i 475 collegi uninominali per la Camera e i 232 per il Senato, perché nel frattempo la distribuzione della popolazione sul territorio è variata e c’è stato un censimento nel 2011 che ha cambiato le carte in tavola. Bisognerà ridefinire anche le 26 circoscrizioni pluriennali.
Insomma tra le promesse, le dichiarazioni di consenso a parole, l’approvazione parlamentare, i decreti di attuazione e l’esecutività effettiva del nuovo Mattarellum ci vorrà almeno un anno, il che consentirebbe agevolmente di raggiungere
l’unico vero obiettivo di questo parlamento che è arrivare a maturare il vitalizio.
Gallarate 21 dicembre 2016
Fabrizio Sbardella