IL MATTARELLUM METTE D’ACCORDO TUTTI

IL MATTARELLUM METTE D’ACCORDO TUTTI Prende il nome dal relatore di allora, oggi Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è stato adottato con il referendum del 18 aprile 1993 che approvava le leggi 4 agosto 1993 n. 276 (Senato della Repubblica) e n. 277 (Camera dei Deputati). Con questa legge si sono svolte le elezioni del 1994 ( XII legislatura - Governi Berlusconi 1 per 252 giorni e Dini per 486 giorni) , del 1996 ( XIII legislatura – Governi Prodi 1 per 887 giorni, D’Al...

IL MATTARELLUM METTE D’ACCORDO TUTTI Prende il nome dal relatore di allora, oggi Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è stato adottato con il referendum del 18 aprile 1993 che approvava le leggi 4 agosto 1993 n. 276 (Senato della Repubblica) e n. 277 (Camera dei Deputati). Con questa legge si sono svolte le elezioni del 1994 ( XII legislatura - Governi Berlusconi 1 per 252 giorni e Dini per 486 giorni) , del 1996 ( XIII legislatura – Governi Prodi 1 per 887 giorni, D’Alema 1 per 427 giorni, D’Alema  2 per 125 giorni e Amato 2 per 412 giorni) e del 2001 ( XIV legislatura – Governo Berlusconi 2 per 1.412 giorni e Berlusconi 3 per 390 giorni) . Il suo funzionamento non è particolarmente semplice e prevede un sistema maggioritario a turno unico per la ripartizione del 75% dei seggi parlamentari, 475 deputati eletti in altrettanti collegi uninominali e 232 senatori in altrettanti collegi uninominali. Veniva eletto in questo primo gruppo il candidato che avesse ottenuto la maggioranza relativa dei voti del collegio. I candidati dovevano presentarsi in un solo collegio.   Per il rimanente 25% dei parlamentari erano previste modalità diversificate: per il Senato era previsto il recupero proporzionale dei più votati non eletti con un meccanismo di scorporo. I seggi proporzionali venivano assegnati, secondo il dettato costituzionale , su base regionale . In ogni Regione venivano assommati i voti di tutti i candidati uninominali perdenti che si fossero collegati in un gruppo regionale, ed i seggi venivano assegnati utilizzando il metodo D'Hondt delle migliori medie Per la Camera era previsto un proporzionale con liste bloccate e sbarramento del 4% utilizzando una scheda elettorale separata per l’attribuzione dei restanti 155 seggi. Il calcolo dei seggi spettanti a ciascuna lista veniva effettuata nel collegio unico nazionale mediante il metodo Hare dei quozienti naturali e dei più alti resti (calcoli complicatissimi). Tali seggi venivano poi ripartiti, in ragione delle percentuali delle singole liste a livello locale, fra le 26 circoscrizioni plurinominali in cui era suddiviso il territorio nazionale. La legge è già pronta, basta riproporla in parlamento ed approvarla, sempre che il dibattito sullo sbarramento del 4% non faccia perdere molto tempo. Poi viene la parte più divertente, bisognerà ridefinire i 475 collegi uninominali per la Camera e i 232 per il Senato, perché nel frattempo la distribuzione della popolazione sul territorio è variata e c’è stato un censimento nel 2011 che ha cambiato le carte in tavola. Bisognerà ridefinire anche le 26 circoscrizioni pluriennali. Insomma tra le promesse, le dichiarazioni di consenso a parole, l’approvazione parlamentare, i decreti di attuazione e l’esecutività effettiva del nuovo Mattarellum ci vorrà almeno un anno, il che consentirebbe agevolmente di raggiungere l’unico vero obiettivo di questo parlamento che è arrivare a maturare il vitalizio. Gallarate 21 dicembre 2016 Fabrizio Sbardella