La Catalogna va alle urne per chiedere l’indipendenza.

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l 1° ottobre la Catalogna va alle urne per votare sulla sua indipendenza dallo stato centrale spagnolo: aperta una profonda crisi politica e istituzionale Il parlamento regionale catalano ha approvato la legge che ufficializza la consultazione referendaria e il 1° di ottobre i catalani voteranno sulla loro indipendenza. La domanda che si troveranno gli elettori sulla scheda è la seguente: “Vuole che Catalogna sia uno Stato indipendente, in forma di Repubblica?”. I...

I l 1° ottobre la Catalogna va alle urne per votare sulla sua indipendenza dallo stato centrale spagnolo: aperta una profonda crisi politica e istituzionale Il parlamento regionale catalano ha approvato la legge che ufficializza la consultazione referendaria e il 1° di ottobre i catalani voteranno sulla loro indipendenza. La domanda che si troveranno gli elettori sulla scheda è la seguente: “Vuole che Catalogna sia uno Stato indipendente, in forma di Repubblica?”. In caso di vittoria Carles Puigdemont “el president” della (che è il governo catalano) è pronto a dichiarare unilateralmente l’indipendenza della Catalogna. [caption id="attachment_48767" align="alignleft" width="261"] Simbolo della Generalitat de Catalunya[/caption] La risposta del governo centrale spagnolo è molto dura ed è arrivata con le dichiarazioni del portavoce Inigo Mendez de Vigo dopo la riunione del consiglio dei ministri: "Il primo ottobre non si celebrerà un referendum illegale che va contro la Costituzione". Il percorso che ha portato all’approvazione di questa legge non è stato in discesa e ora il premier Rajoy si è appellato alla magistratura affinché verifichi le responsabilità penali del Presidente del Parlamento Catalano Carmen Forcadell che ha autorizzato la presentazione e la discussione della legge. Secondo il Premier il referendum è contrario alla Costituzione spagnola che conferirebbe solo alla autorità nazionale il diritto di simili scelte. Ma per i legislatori catalani “Il concetto di uno stato e di unità patriottiche che vanno oltre i diritti dei cittadini non hanno un posto nell’ Europa di oggi. La Catalogna appartiene a questo mondo che guarda avanti, ed è per questo che il 1° ottobre deciderà il proprio futuro”. La legge è stata approvata dal Parlamento catalano con 72 voti favorevoli, 12 astenuti e nessun contrario. Questo voto ha ha aperto una delle più profonde crisi politiche e istituzionali della Spagna degli ultimi anni e moltissime sono le critiche al governo conservatore di Mariano Rajoy che ha permesso che la situazione degenerasse. Il Governo centrale è accusato di non aver risposto alle offerte di negoziato da parte della Catalogna che il 24 maggio ha inviato una lettera al primo ministro Mariano Rajoy, invitandolo ad avviare un dialogo sui termini del referendum, ignorata però dal premier. Il presidente della Catalogna Carles Puigdemont sostiene di avere un mandato democratico per attuare un referendum vincolante sull’ indipendenza basato sul diritto universale all’ autodeterminazione. Somma Lombardo 07 settembre 2017 Fabrizio Sbardella