Galimberti ha introdotto a Varese una nuova tassa, quella di soggiorno
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- 27 novembre 2017 Politica
Galimberti ha introdotto a Varese una nuova tassa, quella di soggiorno.
Diciamo le cose come stanno, al netto di giri di parole e di effetti speciali: la giunta Galimberti ha introdotto a Varese una nuova tassa, quella di soggiorno, e partendo dal pretesto dell'incendio del Campo dei Fiori - da cui l'idea della tassa prendeva origine - si è arrivati alla scusa del rilancio della Camera di commercio e all'obiettivo di investire nel turismo e nella cultura var...
Galimberti ha introdotto a Varese una nuova tassa, quella di soggiorno.
Diciamo le cose come stanno, al netto di giri di parole e di effetti speciali: la giunta Galimberti ha introdotto a Varese una nuova tassa, quella di soggiorno, e partendo dal pretesto dell'incendio del Campo dei Fiori - da cui l'idea della tassa prendeva origine - si è arrivati alla scusa del rilancio della Camera di commercio e all'obiettivo di investire nel turismo e nella cultura varesina in modo da portare in città nuovi turisti e tanti visitatori, volano, grazie alla nuova tassa di soggiorno, per la ripresa del settore alberghiero, e non solo, del territorio. Ricordo che se ne parlava già più di un anno fa quando la giunta Galimberti voleva aumentare anche la tassa sui tavolini dei bar, sulla base di una presunzione, ossia l'arrivo in città di migliaia di turisti. Allora nessuno ci ha creduto, in primis i commercianti, la cosiddetta Cosap per il momento non è stata aumentata e per fortuna perché i turisti non sono mai arrivati. Allo stesso tempo è facile osservare che la giunta Galimberti non stia realizzando quanto indicato nel programma politico elettorale e al contempo stia realizzando tutto ciò che aveva volutamente omesso nel programma politico elettorale, per lo più provvedimenti impopolari e di carattere economico-monetario. Tornando alla tassa di soggiorno, la vicenda mi induce ad alcune brevi riflessioni politiche a caldo. Innanzi tutto in poche ore viene meno quanto detto dall'Assessore Perusin nell'imminenza del voto in consiglio comunale ad alcuni esponenti della minoranza, (i quali tra l'altro si sono fatti pure convincere), che la tassa di soggiorno sarebbe stata utilizzata per il ripristino dei luoghi del Campo dei Fiori, mentre oggi la tassa di soggiorno entra nei meandri meno controllabili della promozione turistica e culturale della nostra città. Dopo un anno e mezzo di amministrazione siamo ancora senza un reale piano turistico e culturale, condiviso soprattutto dalle associazioni che operano nel settore, e senza una programmazione certa, chiara e ben definita. L'unica cosa certa è che abbiamo una nuova tassa e che la maggioranza, abile nel gioco delle tre carte, non mette mai la minoranza, soprattutto nelle rispettive commissioni consiliari, nelle legittime condizioni di poter avere con congruo anticipo, ad essere ottimisti, ma per lo più di poter proprio avere tutti i documenti necessari per poter svolgere gli opportuni controlli, in questo caso di bilancio, sull'operato della maggioranza, la quale di certo lavora sempre nella legalità, ma la trasparenza è uno strumento a garanzia e a tutela delle minoranze e quindi della democrazia. Per questo motivo la minoranza consiliare compatta dovrà vigilare con estrema attenzione sull'impiego dei frutti di questa nuova tassa che non dovrà servire per coprire buchi sparsi nel bilancio comunale di prossima presentazione, ma dovrà dare nuovo ossigeno ad un settore, quello turistico e culturale, che nella nostra provincia merita il massimo rispetto e non di essere l'ennesima vittima di chi non sa amministrare, ma solo gestire (male) un potere politico. Se invece così fosse il Campo dei Fiori, pretesto d'origine per la nuova tassa, brucerebbe virtualmente una seconda volta. Roberto Leonardi Coordinatore cittadino di Forza Italia Varese