Manovre di schieramento prima del voto
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- 10 agosto 2017 Partiti politici centro-destra
In attesa di conoscere quale sarà la nuova legge elettorale, assistiamo a grandi manovre negli schieramenti politici presenti nel Parlamento dei “nominati illegittimi” e nel governo, retto da una maggioranza sostenuta dai “mercenari della transumanza parlamentare”. Nei primi, c’è l’inquietudine di chi si sente tremare la “carega” sotto il sedere, ragione di continui spostamenti verso il raggruppamento considerato più affidabile, mentre nel governo si assiste a...
In attesa di conoscere quale sarà la nuova legge elettorale, assistiamo a grandi manovre negli schieramenti politici presenti nel Parlamento dei “nominati illegittimi” e nel governo, retto da una maggioranza sostenuta dai “mercenari della transumanza parlamentare”. Nei primi, c’è l’inquietudine di chi si sente tremare la “carega” sotto il sedere, ragione di continui spostamenti verso il raggruppamento considerato più affidabile, mentre nel governo si assiste a una sotterranea battaglia di Renzi nei confronti del presidente Gentiloni, terrorizzato “ il giovin signore fiorentino” da ciò che potrebbe accadergli con le elezioni regionali in Sicilia e dal perdurare del governo sino alla scadenza della prossima primavera. La Sicilia torna ad essere il laboratorio politico nel quale si prefigurano gli schieramenti futuri nel Paese. Il prevalere di qualche punto percentuale del M5S sulle possibili coalizioni di centro destra e, con minori possibilità, del centro sinistra, finisce con il consegnare al partito del ministro Alfano un ruolo decisivo, ben al di là dei meriti di un personaggio che ha fatto del trasformismo utilitaristico, la cifra della sua esperienza politica. Se questo riguarda il teatrino di quei partiti, immagini sfuocate della metà degli elettori che sono andati sin qui a votare, assai movimentato è pure quanto sta accadendo al di fuori degli schieramenti tradizionali. Un fatto nuovo sta emergendo nella società italiana, grazie alle iniziative assunte da un’associazione no profit, il COEMM (Comitato Organizzatore Etico Mondo Migliore) , che, con la creazione su base territoriale diffusa dei CLEMM (Circoli Locali Etici Mondo Migliore), sta realizzando un vasto movimento popolare che ha come obiettivo ultimo quello di: “
eliminare la povertà partendo dall’Italia (come esempio pilota) per poi “esportare” tale modello nel resto del Mondo”, seguendo quattro semplici regole: eticità, altruismo, riservatezza e buona comunicazione. Una realtà che potrebbe tradursi quanto prima in una realtà organizzativa anche politica. Ho avuto l’occasione di incontrare il gruppo dirigente veneto di tale movimento e ne ho tratta un’idea quanto mai positiva. La mia impressione è che tale realtà sia in grado di intercettare una parte importante di quell’elettorato stanco e sfiduciato di tutti i partiti e dei personaggi politici che hanno caratterizzato questa travagliata vicenda dell’infausta seconda Repubblica. Soffia un vento e una voglia di cambiamento che nessuno degli attuali schieramenti in campo, tranne forse il M5S, è più in grado di intercettare. La fine dell’etica, quale presupposto della cultura politica capace di orientare le scelte attorno alle quali organizzare la finanza e l’economia, sta alla base alla condizione di anomia che caratterizza larga parte della realtà italiana. Tutto ciò è il risultato di quel rovesciamento del NOMA ( Non Overlapping Magisteria) evidenziato con estremo rigore nei suoi saggi dal prof.Stefano Zamagni, con la finanza che detta i fini e subordina l’ economia reale e la politica ad essi, riducendo i politici a strumenti docili nelle mani dei poteri finanziari dominanti. Chi sta pagando più seriamente tale situazione sono i ceti popolari, ridotti a una condizione di progressivo impoverimento e, soprattutto, il terzo stato produttivo, sempre meno rappresentato politicamente e ormai incapace di sostenere il peso di una casta e dei diversamente tutelati, che costituiscono il pesante fardello di uno Stato gravato da un debito pubblico sul quale incidono pesantemente gli interessi pagati ai poteri finanziari di cui sopra. Non so se tale stato di anomia sociale, economica e politico istituzionale, sarà risolvibile sul piano delle normali regole democratiche, peraltro da tempo messe in frigorifero in Italia e in larga parte del mondo; certo, se valutiamo la grande confusione che regna sotto il cielo alla vigilia del prossimo voto politico, non ci sarebbe da stare allegri. L’ultima importante manifestazione democratica capace di rovesciare il tentativo sollecitato da un rappresentante autorevole di quei poteri finanziari citati, la JP Morgan (quella della “Costituzione troppo socialista” che andava modificata), è stata la grande battaglia vinta dai comitati del NO nel referendum del 4 Dicembre scorso, nella quale siamo stati capaci di battere il disegno che il trio toscano ( Renzi-Boschi-Verdini) aveva tentato di far passare in ossequio ai voleri dei loro dante causa. Anche noi che sollecitammo la formazione del comitato dei popolari per il NO e ci siamo battuti strenuamente per la difesa della Costituzione, guardiamo allora con molto interesse all’iniziativa che il prof. Paolo Maddalena, V. Presidente emerito della Corte Costituzionale, con la Confederazione di sovranità popolare, presieduta dall’amico Giovanni Tomei, hanno promosso per il prossimo 30 settembre e 1 ottobre a Roma, con il proposito di organizzare il coordinamento nazionale di “ Attuare la Costituzione”. Lo faremo anche grazie alle iniziative che sono in corso d’opera per la ricomposizione dell’area di ispirazione cattolico popolare, sia con Gianni Fontana, impegnati nella preparazione del XIX Congresso nazionale della DC, sulla base delle indicazioni assunte a Camaldoli il 18 Giugno scorso ( Codice di Camaldoli 2017) , che con l’associazione “ Camminare Insieme”, presieduta da Ivo Tarolli. Un contributo importante perverrà, infine dall’incontro promosso dagli amici Paolo Cirino Pomicino e Ciriaco De Mita il giorno 30 settembre e 1 Ottobre alla Domus Mariae a Roma. In quell’occasione riuniremo tutti i diversi gruppi, associazioni, movimenti e persone che affondano le proprie radici nella storia e nella cultura del popolarismo europeo e di molte aree associative e rappresentative del mondo produttivo e sociale. Terranno relazioni introduttive: Stefano Zamagni (democrazia e capitalismo) Lorenzo Ornaghi (democrazia, politica e partiti) Silvio Belardinelli (trasformazioni della società italiana). Anche dal versante popolare, dunque, come sempre è avvenuto nella storia nazionale, qualcosa finalmente si muove, con la speranza che si possa contribuire, con i nostri riferimenti valoriali, ad offrire una valida risposta ai problemi presenti in Italia e nel mondo. Ettore Bonalberti Venezia, 9 Agosto 2017