Visite fiscali Inps cambia tutto

Visite fiscali. Il Consiglio dei Ministri di oggi ha approvato, infatti, due decreti legislativi che modificano il testo unico del pubblico impiego, introducendo varie ed importanti novità, sia in materia di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti, sia sul versante dei controlli fiscali, attraverso l'istituzione del polo unico Inps, che sul fronte della produttività e delle performance, le cui valutazioni avranno effetti sia sul lato economico che su quel...

Visite fiscali. Il Consiglio dei Ministri di oggi ha approvato, infatti, due decreti legislativi che modificano il testo unico del pubblico impiego, introducendo varie ed importanti novità, sia in materia di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti, sia sul versante dei controlli fiscali, attraverso l'istituzione del polo unico Inps, che sul fronte della produttività e delle performance, le cui valutazioni avranno effetti sia sul lato economico che su quello disciplinare, con la previsione del licenziamento dopo 3 anni di "quotazioni" negative. Dal primo settembre nasce quindi un nuovo centro, un polo unico per le visite fiscali, con tutte le competenze sui controlli che passeranno dalle Asl all', omologando il settore pubblico a quello privato, passando per una sorta di fase ponte, per il necessario cambiamento delle regole. Il nuovo codice disciplinare approvato oggi amplia da sei a dieci le ipotesi che possono portare al licenziamento. Oltre alle false timbrature dei furbetti del cartellino e delle assenze ingiustificate, arrivano anche le violazioni "gravi e reiterate" delle norme comportamentali, lo "scarso rendimento" e le "costanti valutazioni negative" che devono protrarsi per almeno 3 anni. Ad entrare in vigore stavolta, anche il licenziamento dei dirigenti che (con dolo o colpa grave) chiudono un occhio di fronte ai procedimenti disciplinari. Alle procedure post riforma, verrà applicato il nuovo art. 18 che limita l'indennizzo (in caso di decisione del giudice per il reintegro) a 24 mensilità. Il tempo massimo per concludere le azioni disciplinari torna a 120 giorni, mentre nella precedente versione era stato limitato a 90. I termini però saranno perentori. Per gli illeciti in flagranza invece dovrà concludersi in 30 giorni. Con le approvazioni di oggi, si apre un nuovo scenario e ci sono "le carte in regola" per ripensare alle nuove trattative sui contratti. Sul piano del precariato, verranno assorbiti, nell'arco di un triennio, coloro che appunto da tre anni, anche non continuativi, rispetto agli ultimi otto, sono a servizio della Pubblica Amministrazione. Adesso i lavoratori in ogni settore, pubblici e privati, aspettano la pubblicazione del testo definitivo nella Gazzetta Ufficiale per vedere con precisione tutti i cambiamenti e le nuove norme introdotte dal Governo.