Vallanzasca aggredisce agente di polizia penitenziaria a Bollate

Vallanzasca alla ribalta per un'aggressione contro una guardia penitenziaria. [caption id="attachment_47944" align="alignleft" width="220"] foto dell'arresto[/caption] I fatti sono stati riportati in un comunicato stampa dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) per voce del Segretario Generale Leo Beneduci: “ Renato Vallanzasca stamane nel carcere di Milano Bollate intorno alle 10,30 circa ha aggredito un agente di polizia penitenziar...

Vallanzasca alla ribalta per un'aggressione contro una guardia penitenziaria. [caption id="attachment_47944" align="alignleft" width="220"] foto dell'arresto[/caption] I fatti sono stati riportati in un comunicato stampa dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) per voce del Segretario Generale Leo Beneduci: “ Renato Vallanzasca stamane nel carcere di Milano Bollate intorno alle 10,30 circa ha aggredito un agente di polizia penitenziaria in servizio nel settore dove i detenuti effettuano i colloqui con i propri familiari chiamato “Area verde”. Durante un controllo di routine, Vallanzasca avrebbe inveito contro il poliziotto penitenziario, scagliando contro quest'ultimo la borsa che aveva con sé e il contenuto in essa presente, colpendo l'agente ad una gamba. Attimi di tensione, quindi, in un settore ove vi erano altri familiari ed altri detenuti, con le conseguenze che ben si possono immaginare. L'agente ha dovuto lasciare il servizio per il trauma riportato alla gamba" Un personaggio molto conosciuto per i suoi molteplici reati ed evasioni. Ricordiamo sinteticamente Renato Vallanzasca Costantini nasce in via Nicola Antonio Porpora 162, nella zona  Lambrate di  Milano, dove la madre aveva un negozio d'abbigliamento. Renato viene dato il cognome materno  Vallanzasca Costantini, poiché il padre, Osvaldo Pistoia, era sposato con un'altra donna dalla quale aveva avuto tre figli. La prima condanna già a 8 anni prelevato a casa e portato al al carcere minorile  Beccaria, frequenta  piccoli delinquenti, ragazzini dediti a furti e taccheggi. Tipo sveglio che voleva fare strada, mette in piedi  La  Banda della Comasina e con furti e rapine diventa ricco e si dà alla bella vita fino a quando il Il bel René"  nel  1972 , una decina di giorni dopo una rapina ad un supermercato, viene arrestato dagli uomini della  squadra mobile di Milano, all'epoca diretta da  Achille Serra. In carcere aveva partecipato a liti e sommosse tanto da  cambiare 36 penitenziari, e per uscire si inietta urina nelle vene, ricoverato riesce ad evadere dall'ospedale. Nella "carriera" criminale uccide quattro poliziotti, un medico e un impiegato di banca fino ad arrivare ai sequestri di persona,  Emanuela Trapani ed altri. Il 6 febbraio  1977, fa subito seguito l'uccisione di due uomini della  polizia stradale. Si sposa e prende come compare  l'ex nemico  Francis Turatello. Entra ed esce più volte dalle carceri fino a quando la mamma chiede la grazia al presidente Carlo Azeglio Ciampi e al Ministro di Giustizia  Mastella che gliela negano. In regime di semilibertà concessogli dal carcere di  Bollate, tenta di taccheggiare un supermercato di Milano.  Totale della sua attività: quattro ergastoli e 295 anni di reclusione e riesce ancora a dare fastidio. Giuseppe Criseo Varese Press