Cosimo Petraroli (M5S) bocciata proposta cancellazione pensioni privilegiate
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- 26 marzo 2017 Lombardia
Quello che è avvenuto nell’Ufficio di Presidenza della Camera è di una gravità inaudita. Il Pd e la maggioranza, con un vero e proprio blitz, hanno bocciato la nostra delibera che propone l’abolizione della pensione privilegiata dei parlamentari, quella che scatterà il 15 settembre 2017. Per quale ragione per un parlamentare sono sufficienti 4 anni, 6 mesi e un giorno di lavoro per andare in pensione a 65 anni, addirittura 60 anni se fanno un secondo mandato, e poi possono anche smettere d...
Quello che è avvenuto nell’Ufficio di Presidenza della Camera è di una gravità inaudita. Il Pd e la maggioranza, con un vero e proprio blitz, hanno bocciato la nostra delibera che propone l’abolizione della pensione privilegiata dei parlamentari, quella che scatterà il 15 settembre 2017. Per quale ragione per un parlamentare sono sufficienti 4 anni, 6 mesi e un giorno di lavoro per andare in pensione a 65 anni, addirittura 60 anni se fanno un secondo mandato, e poi possono anche smettere di lavorare per il resto della loro vita? Mentre i comuni cittadini devono buttare il sangue per 40 anni e vedersi una pensione da fame? Per buttare fumo negli occhi il PD ha presentato una delibera alternativa: i vitalizi rimangono intatti lì dove sono, nessuno li tocca, ma in maniera del tutto ipocrita si propone di prelevare 3mila euro in tre anni a uno che prende un vitalizio di più di 70mila euro l’anno! Già lo immaginiamo il terrore di Cirino Pomicino al pensiero che gli siano tolti appena 3 mila euro in tre anni dopo che per decenni ha percepito centinaia di migliaia di euro in vitalizi! Il PD vuole arrivare a settembre per prendersi la pensione e farvi pure credere di aver risparmiato. Vogliono lavarsi la coscienza tagliando l’1,78% del totale dei vitalizi che ogni anno la Camera eroga ai parlamentari. Il Movimento 5 Stelle, invece, le pensioni privilegiate le vuole abolire del tutto. Non è una questione di risparmio in se, 2.4 milioni sono una cifra irrisoria rispetto al bilancio dello stato. Il tema è un altro e di metodo, noi siamo convinti che il giorno cui un politico percepirà un salario e una pensione in linea a un comune cittadino italiano, quando inizierà a vivere e penare come tutti i comuni mortali. Solo allora si aprirà la strada a un vero cambiamento per il nostro paese.