Figlie sottratte a Russo, marcia su Roma

Figlie sottratte illegalmente, Emiliano Russo punta a Roma. Dopo aver intrapreso la manifestazione di protesta incatenandosi davanti al Tribunale di Vibo Valentia ed aver iniziato lo sciopero della fame, le istituzioni si sono dette disposte ad ascoltarlo. Ma questo è solo il primo passo. Emiliano, lo ricordiamo, è vittima di sottrazione di minori da parte della donna, slovacca, che sposò nel 2004. Dal 2013 per lui ha avuto inizio una vera e propria odissea. Il musicista di Limbadi, ora affet...

Figlie sottratte illegalmente, Emiliano Russo punta a Roma. Dopo aver intrapreso la manifestazione di protesta incatenandosi davanti al Tribunale di Vibo Valentia ed aver iniziato lo sciopero della fame, le istituzioni si sono dette disposte ad ascoltarlo. Ma questo è solo il primo passo. Emiliano, lo ricordiamo, è vittima di sottrazione di minori da parte della donna, slovacca, che sposò nel 2004. Dal 2013 per lui ha avuto inizio una vera e propria odissea. Il musicista di Limbadi, ora affetto da miastenia, non ha interrotto lo sciopero della fame. E, seppur avendo abbandonato il presidio di fronte al Tribunale di Vibo Valentia, si dice deciso ad andare avanti “finché non riavrò con me le mie figlie”. A questo scopo, sta organizzando una manifestazione a Roma in favore del rimpatrio delle bambine. “Se potessi – dichiara Emiliano – andrei anche a piedi fino in Slovacchia pur di rivedere le mie bambine”. La protesta si terrà, in data da stabilirsi, davanti al ministero degli affari esteri (Farnesina) ed infine davanti all'ambasciata slovacca a Roma. L’augurio è che siano presenti tutti i genitori vittime di sottrazione internazionale dei propri figli. "Mi sono slegato, è vero - dichiara Emiliano - ma c'è una catena dalla quale non riesco a liberarmi: quella del dolore generato dalla lontananza dalle mie figlie. Liberatemi da questa catena. Liberatemi da questo dolore che mi soffoca, che non mi fa respirare". La manifestazione a Roma sarà pacifica, come pacifica si è rivelata la protesta di fronte al Tribunale di Vibo Valentia. Emiliano non vede le sue due bambine da 1265 giorni. "Non mi capacito ancora - spiega - di come tutto questo sia potuto accadere. In tanti anni di convivenza e anche durante gli anni di matrimonio non posso dire di essere stato infelice, anzi. Per questo il cambiamento repentino di mia moglie mi lascia sbigottito. Ma farò tutto quello che devo perchè giustizia sia fatta". E conclude: “Sono pronto ad arrivare fino a Bratislava. Rivoglio le mie figlie. Quello che mi è stato fatto è disumano. Non mi fermerò fino a quando, questo spero sia chiaro, le mie bambine non torneranno a casa da me”.