Il Rischio clinico, proposte del Movimento 5 Stelle

COMUNICATO STAMPA Oggi è in discussione alla Camera la proposta di legge sul rischio clinico.   All'interno della nostra relazione di minoranza – dichiara Cosimo Petraroli, deputato varesino abbiamo posto in evidenza l'assenza di dati ufficiali e incontrovertibili e la riduzione dell'autonomia del medico, che dovrà operare seguendo le linee guida preparate da società scientifiche. Tale proposta relega l'Istituto Superiore di Sanità ad un ruolo marginale nella redazione delle citate ...

COMUNICATO STAMPA

Oggi è in discussione alla Camera la proposta di legge sul rischio clinico.

 

All'interno della nostra relazione di minoranza – dichiara Cosimo Petraroli, deputato varesino abbiamo posto in evidenza l'assenza di dati ufficiali e incontrovertibili e la riduzione dell'autonomia del medico, che dovrà operare seguendo le linee guida preparate da società scientifiche.

Tale proposta relega l'Istituto Superiore di Sanità ad un ruolo marginale nella redazione delle citate linee guida.

 

Il Rischio Clinico può essere definito come la probabilità che un paziente sia vittima di un evento avverso, cioè subisca un qualsiasi danno o disagio imputabile, anche se in modo involontario, alle cure mediche o alle prestazioni sanitarie, che causa un prolungamento del periodo di degenza, un peggioramento delle condizioni di salute o la morte.   

 

Due denunce di sinistro ogni 1.000 dimissioni ospedaliere. Nel 65,86% dei casi riguardano casi di lesioni personali. In media i risarcimenti sono stati di 52.368 euro con una punta massima di 2,4 mln. In ogni caso i tempi per la giustizia sono lunghi: per aprire una causa, ci vogliono in media 872,53 giorni, e per chiuderla, 542,45 giorni, quindi parliamo di quasi 4 anni.

 

Questi sono alcuni dei numeri del Primo rapporto annuale (2014) sulle denunce dei sinistri in sanità, che analizza i dati della quasi totalità delle Regioni e Province Autonome (non sono disponibili i dati del Friuli Venezia Giulia). I risultati, presentati in forma aggregata a livello nazionale, rendono in questo modo una prima fotografia del contesto di riferimento del nostro Paese. Un quadro preoccupante nel quale la Lombardia e la Provincia di Varese non sono certamente escluse.

 

Una buona legge avrebbe dovuto avere alla base un'analisi seria delle tipologie di contenzioso e sarebbe dovuta intervenire per ristabilire un corretto rapporto medico-paziente, oggi fortemente compresso anche a causa delle pessime condizioni di lavoro nelle quali spesso sono costretti a operare gli operatori sanitari.

 

La legge in discussione se approvata – prosegue Petraroli – produrrebbe un drastico ribasso dei risarcimenti destinati ai pazienti danneggiati, con importi ridotti anche della metà rispetto a quanto concesso oggi, a tutto vantaggio delle società di assicurazione. Queste motivazioni, assieme ad altre contenute nel nostro parere di minoranza – conclude Petraroli - sono alla base della nostra motivata contrarietà alla proposta di legge..