Siamo gestori di B&B o di piccoli alberghi?

riceviamo e pubblichiamo

LE DIFFICOLTA’ DEI B&B DOPO LA LEGGE REGIONALE 27/2015 Siamo gestori di B&B o di piccoli alberghi? In questi giorni nella nostra Provincia, ma non solo, sono in corso molti controlli da parte dell’ASST e della Questura nelle strutture ricettive extralberghiere. Per noi dell’Associazione BBVarese ormai i controlli sono diventati routine alla quale ci siamo adeguati parecchio tempo fa con l’entrata in vigore della Legge 27/2015 e dei suoi regolamenti attuativi, ma stavo riflettendo sull’onda emotiva dei miei soci che si sentono ormai più albergatori che gestori di un B&B e senza dubbio dei perseguitati, con tutte le lamentele del caso al loro Presidente. I B&B sono nati per offrire ospitalità nelle case private delle famiglie, quel tipo di ospitalità che gli alberghi per via dei prezzi e della spersonalizzazione non possono offrire. Fino a qualche anno fa, se ti avanzava una camera in casa, se i figli se ne erano andati, se la nonna era morta e aveva lasciato la sua casa vuota, potevi decidere di ospitare gente di passaggio senza farti troppi patemi d’animo, senza burocrazia, senza regole pressanti. Il concetto era “se la casa andava bene per te poteva anche andare bene al turista di passaggio”. Sogni di un recente passato che ha dato al nome B&B un marchio di qualità, ma che sono stati bruciati da un velocissimo mercato, esasperato dalle Online Travel Agency (OTA) di internet che hanno dato uno spazio enorme alle Case Vacanze (CAV) o Locazioni Turistiche (LT) che la nostra Regione e lo Stato stanno cercando di regolamentare, senza successo, da molto tempo. I padroni di internet sono molto, ma molto più veloci di ogni legge o regolamento che lo Stato e la Regione pongono in essere. Tornando ai fatti di questi giorni vediamo le questure che, già stimolate dal ministero dell’interno del precedente governo, invitano le Polizie locali dei vari comuni a fare controlli per verificare che la segnalazione degli alloggiati (TULPS) venga inviata da tutti coloro che sono tenuti ad effettuarla. Vediamo che le ASST del territorio stanno facendo i controlli sanitari, ma non solo, in tutte le strutture che si occupano di ospitalità. Infatti i piccolini dell’extralberghiero come noi stanno subendo dalla pubblica amministrazione le conseguenze di questi pesanti controlli che nel nostro caso, essendo preparati, non hanno portato a multe o chiusure. La natura vera del nostro cruccio è che i pubblici funzionari, forse anche un po’ ignari del vero problema, usano, solo o soprattutto, le liste delle strutture regolari per trovare e controllare B&B, CAV, Foresterie e tutto l’universo extralberghiero. E di qui, purtroppo, la nostra oppressione. Sappiamo dall’evento del 15 settembre dell’anno scorso di Federalberghi e del Convention Bureau e da una recente ricerca di un giornale locale che nella nostra provincia ci sono ben 1600 strutture che si occupano di turismo ma che non sono iscritte nei loro comuni, nelle liste provinciali e regionali e che esercitano in modo spesso ”abusivo” diversi tipi di professioni: l’ospitalità, i trasporti, la manipolazioni degli alimenti. Se c’è qualcuno che dovrebbe essere controllato sono proprio queste strutture che, pur essendo segnalate sui motori di ricerca, non sono molto facili da localizzare perchè Airbnb, Booking ed altri usano l’accorgimento di non mettere indirizzi, numeri di telefono, nome o foto dei proprietari, ma di fornirli solo ai turisti che prenotano, e solo dopo che hanno confermato la prenotazione con acconti o carte di credito a garanzia. Sulle recensioni che si possono leggere sui mini-siti di queste strutture si trova la loro storia. E da qui si può capire da quanto una struttura è aperta, se serve abusivamente colazioni o se fa trasporti da e per le stazioni e l’aeroporto. Ed è da qui che i controllori dovrebbero iniziare per riportare alla legalità il nostro settore. Ed è per questo che abbiamo chiesto direttamente alle autorità di focalizzare i controlli non solo nelle strutture già regolari, ma di cercare maggiormente quelli che dell’abusivismo hanno fatto un lavoro a spese di tutta la società e che si possono comodamente trovare nei vari portali. E’ assurdo essere irregolari perché l’extralberghiero si può esercitare anche senza partita iva, si può iniziare e finire con pochissima burocrazia, si può esercitare con pochissime regole di normale civiltà, si può fare comodamente da casa, rispettando le regole di Polizia con una linea adsl di internet. La nostra associazione aiuta anche gratuitamente coloro che vogliono aprire una struttura o rientrare nella legalità, fornisce assistenza per la gestione e consulenze per spiegare ai proprietari e ai gestori quale tipo di forma extralberghiera è opportuno aprire, considerando diverse variabili. La scelta dipende dalle caratteristiche dell'immobile e dalle proprie inclinazioni imprenditoriali perchè quello che differenzia le varie attività sono diversi aspetti tra cui i principali sono: l’inquadramento come attività imprenditoriali o non imprenditoriali, numero massimo di camere e posti letto, obbligo per il gestore di avere la residenza nell'immobile, presenza e caratteristiche degli spazi comuni. Dal Ferro Alfredo Presidente Associazione BBVarese www.bbvarese.it info@bbvarese.it https://www.facebook.com/beb.varese.