"alla faccia vostra" con la Caprioglio e "il Dio denaro" al Cinema Teatro Manzoni di Busto

La bramosia dei soldi, raccontata in chiave ironica e grottesca, la grande
protagonista della commedia brillante del francese Pierre Chesnot, in scena
venerdì 9 marzo nella sala di via Calatafimi.   Intrighi, sotterfugi, equivoci, menzogne, ricatti e ipocrisia: mette sotto i riflettori la parte più meschina e cinica dell'animo umano la commedia brillante «Alla faccia vostra!» di Pierre Chesnot, aut...

La bramosia dei soldi, raccontata in chiave ironica e grottesca, la grande protagonista della commedia brillante del francese Pierre Chesnot, in scena venerdì 9 marzo nella sala di via Calatafimi.   Intrighi, sotterfugi, equivoci, menzogne, ricatti e ipocrisia: mette sotto i riflettori la parte più meschina e cinica dell'animo umano la commedia brillante «Alla faccia vostra!» di Pierre Chesnot, autore anche dell'ormai celebre «L’inquilina del piano di sopra».   Lo spettacolo in agenda nella serata di venerdì 9 marzo, alle ore 20.45 vedrà salire sul palcoscenico del cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio l’esilarante Gianfranco Jannuzzo e la splendida Debora Caprioglio, coppia ormai collaudata del teatro brillante italiano, già vista insieme nell’apprezzato spettacolo «È ricca, la sposo e la ammazzo».     Con i due attori protagonisti sarà in scena sotto l’abile regia di Patrick Rossi Gastaldi, che firma anche l'adattamento italiano del testo l’apprezzata Compagnia Molière di Roma con un cast formato per l’occasione da Antonella Piccolo, Roberto D’Alessandro, Antonio Rampino, Erika Puddu e Antonio Fulfaro.   Le scenografie portano la firma di Andrea Bianchi; il disegno luci è di Mirko Oteri. I costumi sono stati realizzati da Valentina De Merulis.   Con il suo «meccanismo ad orologeria fatto di tempi perfetti, di entrate ed uscite a ripetizione e di continui colpi di scena», la commedia «Alla faccia vostra!» promette quasi due ore di risate e divertimento leggero, ma offre anche occasioni di riflessione, parlando di un tema quanto mai attuale come quello della smania di possesso di beni materiali e della corsa al denaro.   Ha, dunque, tutti gli ingredienti per accontentare i gusti dell’affezionato pubblico del cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio, con i suoi quasi trecentoquaranta abbonati interessati alla comicità in chiave arguta e colta, questo quinto appuntamento della stagione «Mettiamo in circolo la cultura», inserita nel cartellone cittadino «BA Teatro», che vede alla direzione artistica Maria Ricucci dell’agenzia «InTeatro» di Opera.   Ambientata nella Roma borghese dei nostri giorni, la commedia con Jannuzzo e la Caprioglio si apre con una morte, quella di Stefano Bosco, sessantaquattrenne scrittore di successo deceduto per infarto, dopo aver trascorso un’esistenza da epicureo.   A poco a poco, parenti, conoscenti stretti e amici incominciano ad affollare l’appartamento del defunto, dove abita anche la fedele governante Luisa (Antonella Piccolo).   Arrivano nella casa il genero Lucio Sesto (Gianfranco Jannuzzo) con la compagna Vanessa (Erika Puddu), il medico Garrone (Antonio Rampino), il banchiere Andrea Marmotta (Roberto D’Alessandro) e la procace e vistosa Angela, la giovane seconda moglie di Stefano Bosco (Debora Caprioglio).   Per tutti il lutto si trasforma, ben presto, in un incontro dai fini economici, in una vera e propria «transizione finanziaria».   «La coppia Sesto -racconta il regista Patrick Rossi Gastaldi- cerca di coprire un enorme debito con un prestito della banca garantito dall'eredità di Vanessa, la figlia dello scrittore.   Angela progetta una nuova vita con tanti soldi e il suo nuovo amante francese. Il dottor Garrone vuole comprare l'appartamento per farne finalmente il suo studio, il banchiere Marmotta, che acconsente al prestito, vorrebbe intascare una grossa percentuale sui futuri soldi di Vanessa. Solo Luisa, fedele governante, vive per ricordare il genio dello scrittore».   Non tutto, però, va come dovrebbe andare o come gli aspiranti ereditieri sperano. Tra colpi di scena e situazioni comiche, la morale viene dimenticata in nome del culto del «dio denaro» e l’opinione macchiavellica che «il fine giustica i mezzi» prende inevitabilmente piede fino alla sopresa finale, perchè -si sa- nella magica finzione del teatro a prevalere è il lieto fine e a vincere la giustizia.   Dopo aver puntato i riflettori sul mondo femminile, chiudendo con il «tutto esaurito» del nuovo one woman show «Perfetta» di Geppi Cucciari una trilogia dedicata alle donne, il cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio guarda, quindi, ancora al secondo filo conduttore della sua stagione: la coppia di attori in scena. ?