Filosofia, Umberto Galimberti in Umbria alla festa della Massoneria

Filosofia,in Umbria alla festa della Massoneria. Non è più l'uomo , gli apparati tecnici decidono della tua vita, l'uomo resta inferiore alle macchine che lo usano, alcune battute alla festa della Massoneria in Umbria, nella bellissima intervista rilasciata a "Umbria On".
Un filosofo importante alla festa in Umbria, Umberto Galimberti, che sprona all'attivismo e alla riflessione: "sperare che qualcuno provveda?" come dire dove è finito l'...

Filosofia,in Umbria alla festa della Massoneria. Non è più l'uomo , gli apparati tecnici decidono della tua vita, l'uomo resta inferiore alle macchine che lo usano, alcune battute alla festa della Massoneria in Umbria, nella bellissima intervista rilasciata a "Umbria On". Un filosofo importante alla festa in Umbria, Umberto Galimberti, che sprona all'attivismo e alla riflessione: "sperare che qualcuno provveda?" come dire dove è finito l'uomo se " La tua identità te la dà il riconoscimento dell'apparato". E' uno dei tanti convegni culturali organizzati dal Grande Oriente d'Italia che lancia " una sasso nello stagno", cerca di risvegliare le coscienze assopite invitando personaggi di un certo calibro nei suoi incontri per aprirsi e lanciare messaggi all'esterno. L'intento è evidente dare un'immagine importante e positiva della Massoneria non più chiusa ma aperta alla società e da cui apprendere i messaggi significativi di fratellanza, attivismo e partecipazione. Chi è Galimberti? "Nato a Monza nel 1942, è stato dal 1976 professore incaricato di Antropologia Culturale e dal 1983 professore associato di Filosofia dellaStoria. Dal 1999 è professore ordinario all’università Ca Foscari diVenezia, titolare della cattedra di Filosofia della Storia. Dal 1985 è membroordinario dell’international Association for Analytical Psychology. Dopo aver compiuto studi di filosofia, di antropologia culturale e dipsicologia, ha tradotto e curato di Jaspers, di cui è stato allievo durante isuoi soggiorni in Germania: Sulla verità (raccolta antologica), La Scuola, Brescia, 1970. La fede filosofica, Marietti, Casale Monferrato, 1973. Filosofia, Mursia, Milano, 1972-1978, e Utet, Torino, 1978. di Heidegger ha tradotto e curato: Sull’essenza della verità, La Scuola, Brescia, 1973.   Le sue idee toccano i tempi principali della civiltà occidentale:"Il cristianesimo ha perso la dimensione del sacro. Il suo cielo si è fatto vuoto. Alzando gli occhi dalla terra, altro non è dato scorgere se non il nulla che, come una notte nera e senza stelle, spegne anche lo sguardo. È ancora in grado l'Occidente, e il cristianesimo che è la sua anima, di varcare le porte del nulla?" Sono solo alcuni spunti di riflessioni  " a voce alta"; non nasconde il suo pensiero anzi lo espone in maniera semplice ed efficace, senza ritrosia e senza guardare dall'alto della sua cultura e preparazione come magari fanno altri. Cito altri spunti interessanti : "Un mondo che pensa" dice in un programma televisivo molto seguito," la famiglia risponde alle esigenze della specie"  ( il segreto della domanda-ed. Feltrinelli) e agli interessi della società, le cui regole di convivenza sono garantite quanto più le libertà individuali sono limitate, la società ha bisogno di ordine di sapere dove siamo", altro aspetto che mette in discussione il concetto di famiglia comunemente inteso. E sull'amore che dice? Amare al di là dei codici, gli interessi della società non sono quelli dell'individuo, vuol dire meno libertà per l'uomo concetti liberi  e profondi, su cui magari non tutti siamo d'accordo ma su cui vale la pena di discutere e approfondire. La voglia di libertà al di là delle istituzioni e dei paradigmi di riferimento sembra emergere come pensiero dominante dalle sue riflessioni. Giuseppe Criseo Varese Press