Ottomila euro all’anno per impresa, se ne discute in Confartigianato Imprese Varese
Ottomila euro all’anno per impresa, se ne discute in Varese. Obiettivo Fisco: dieci mosse in cinque anni
Dalla tavola rotonda sul fisco organizzata da Confartigianato Imprese Varese,
verranno definite dieci buone prassi fiscali
.
D
a sottoporre a coloro che, in occasione del voto di marzo, si candideranno
a rappresentare la nostra provincia nelle istituzioni.
«Negli ultimi anni le azioni mes...
Ottomila euro all’anno per impresa, se ne discute in Varese. Obiettivo Fisco: dieci mosse in cinque anni
Dalla tavola rotonda sul fisco organizzata da Confartigianato Imprese Varese,
verranno definite dieci buone prassi fiscali
.
D
a sottoporre a coloro che, in occasione del voto di marzo, si candideranno
a rappresentare la nostra provincia nelle istituzioni.
«Negli ultimi anni le azioni messe in atto da tutti i Governi sono state, almeno a parole, indirizzate alla semplificazione burocratica e alla riduzione dell’unico spread le cui oscillazioni rimangono sempre fortemente critiche per il nostro Paese e per il suo sistema economico. Purtroppo, il risultato è sotto gli occhi di qualunque imprenditore
: ginepraio fiscale,
carico burocratico stimato di circa ottomila euro all’anno per impresa,
240 ore per adempiere agli obblighi fiscali e nuove norme, modifiche normative, circolari, provvedimenti vari e risoluzioni, che a conti fatti nel 2016 hanno sfiorato
quota 500». Una sfida, quella fiscale, che occupa quotidianamente le imprese e che si dimostra sempre più difficile.
Soprattutto alla luce di una fiscalità che cambia troppo in fretta, e spesso in corsa, ostacolando gli imprenditori nella pianificazione dell’attività di tutti i giorni. Problemi che le imprese lamentano con determinazione e chiarezza. Lo hanno fatto ieri, giovedì 14 dicembre, alla tavola rotonda “
Il fisco e l’impresa” organizzata da Confartigianato Imprese Varese, nella sua sede provinciale. Il primo punto al centro del dibattito: «
L’imprenditore deve pensare a fare impresa, non a buttare il tempo in adempimenti burocratici». A indispettire maggiormente gli imprenditori è
l’assenza di regole certe,
la mancanza di un punto di riferimento negli enti riscossori,
i costi legati alle incombenze pratiche. Nulla che permetta alle aziende di stare al passo con gli aggiornamenti normativi e con quello sprint competitivo che chiede l’economia di oggi.
Semplificazione e
trasparenza sono le parole che ricorrono più volte nelle riflessioni delle imprese presenti alla tavola rotonda. Una semplificazione tanto decantata ma attuata a metà e una trasparenza che ancora non c’è. Poi l’impegno quotidiano di adeguarsi ai cambiamenti. Che non sono solo economici. Un impegno che richiede senso pratico e voglia di leggerezza: la burocrazia lega e rallenta. Le imprese non se lo possono permettere. E sono pronte a mettersi in gioco indicando
soluzioni:
- No ai call center, sì al referente unico. Una persona, con nome e cognome, e che sia sempre quella: le imprese si sentono sicure se di fronte ad un bisogno o a un problema possono rivolgersi ad un contatto consolidato. Questo permette di definire un percorso di chiarezza e trasparenza con gli enti riscossori.
- Semplificare l’iter burocratico e amministrativo che accompagna il pagamento delle tasse: troppe norme e troppo complesse.
- Adeguare gli adempimenti fiscali alla dimensione dell’azienda. Imprese artigiane, piccole e medie non possono sostenere lo stesso numero di adempimenti di una grossa azienda e i costi che ne conseguono.
- Aumentare la flessibilità tra fisco e imprenditore/cittadino: adeguarsi al mercato è una condizione che non devono rispettare solo le aziende.