Polizia di Stato dell’aeroporto di Malpensa,arrestato congolese

POLIZIA DI STATO
II ZONA POLIZIA DI FRONTIERA PER LA LOMBARDIA Ufficio di Polizia di Frontiera presso lo scalo aereo di Malpensa (VA)   comunicato stampa   Nell’ambito delle verifiche di frontiera la Polizia di Stato dell’aeroporto di Malpensa ha intercettato, e poi tratto in arresto, un cittadino congolese, proveniente da Casablanca, mentre tentava di introdurre illegalmente nel territorio dello Stato un minore di anni quattro. Lo straniero M.A.A....

POLIZIA DI STATO II ZONA POLIZIA DI FRONTIERA PER LA LOMBARDIA Ufficio di Polizia di Frontiera presso lo scalo aereo di Malpensa (VA)   comunicato stampa   Nell’ambito delle verifiche di frontiera la Polizia di Stato dell’aeroporto di Malpensa ha intercettato, e poi tratto in arresto, un cittadino congolese, proveniente da Casablanca, mentre tentava di introdurre illegalmente nel territorio dello Stato un minore di anni quattro. Lo straniero M.A.A., un uomo di 36 anni, titolare di un documento di viaggio per rifugiati rilasciato dalle autorità francesi, giunto nel tardo pomeriggio del 31 dicembre nello scalo varesino, si presentava al controllo di frontiera unitamente ad un piccolo bimbo di anni 4 che presentava come il proprio figlio, esibendo per la sua identificazione un passaporto congolese ed un permesso di soggiorno francese. Da una attenta verifica del passaporto del minore, l’operatore di polizia riscontrava la presenza di un timbro Schengen di uscita dall’aeroporto Orly di Parigi, riportante la data del 18 dicembre 2015, totalmente contraffatto. Analogo timbro, riportante sempre la data del 18 dicembre 2015 del medesimo aeroporto parigino, veniva riscontrato anche sul  passaporto di M.A.A. ma lo stesso risultava essere genuino. Insospettito l’operatore accompagnava il passeggero ed il minore presso gli uffici di frontiera dove personale esperto nel falso documentale accertava che non solo il passaporto del minore era stato alterato mediante l’apposizione del timbro in questione, ma anche il permesso di soggiorno francese era falsificato mediante sostituzione della fotografia originale. M.A.A. veniva pertanto sottoposto a perquisizione personale nel corso della quale venivano rinvenute delle fototessera di altri due bambini non presenti, due permessi di soggiorno per minorenni francesi risultati falsificati mediante sostituzione della fotografia originale, numerosi talloncini di carte di imbarco relativi ad altri numerosi precedenti viaggi effettuati nel 2015. Inoltre in un dispositivo di memoria di massa usb veniva rinvenuto il file della fotografia digitale che ritraeva il volto del minore che accompagnava (formato “fototessera”) che risultava essere la medesima applicata sul permesso di soggiorno, scattata in un momento successivo al rilascio del permesso di soggiorno. In un telefono apple iphone in possesso sempre di M.A.A. venivano rinvenute delle fotografie di pagine di passaporti congolesi con apposti timbri di frontiera Schengen falsificati ed altra documentazione dalla quale emergeva che M.A.A. era coinvolto in un traffico di clandestini minorenni. Il minore, che per la sua tenera età non ha saputo fornire informazioni utili alle indagini e sulla cui identità sono in corso accertamenti, sentito il P.M. di turno presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, è stato affidato ad una comunità. M.A.A. è stato arrestato e condotto alla casa Circondariale di Busto Arsizio  a disposizione del P.M. di turno della Procura di Busto Arsizio dott.ssa Monzio Compagnoni che ha richiesto la misura cautelare in carcere per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Nel pomeriggio di ieri il GIP del Tribunale di Busto Arsizio, pur convalidando l’arresto ha disposto la scarcerazione di M.A.A. ritenendo che la condotta dell’arrestato non fosse riconducibile ad una deliberata attività delittuosa destinata alla commissione di reati riguardanti l’ingresso clandestino di cittadini extracomunitari in Italia, ma frutto esclusivamente di una condotta episodica destinata a far fronte a eventi e situazioni di palese emarginazione esistente in territori in cui sono in atto conflitti interni. Proseguono comunque le indagini della Polaria al fine di risalire ad altri analoghi episodi ed accertare se i minori raffigurati nelle fotografie e nei documenti falsificati trovati in possesso di M.A.A. siano stati introdotti illegalmente in occasione dei numerosi precedenti viaggi dallo stesso effettuati.   Malpensa,  5 gennaio 2016