Expo,bilancio dei primi tre mesi
TRE MESI DI EXPO: PRIMI BILANCI di Lucio Bergamaschi Ieri il commissario Beppe Sala e l’assessore Franco D’Alfonso si sono presentati a Palazzo Marino per un primo rendiconto su Expo 2015 a quasi 3 mesi dall’inaugurazione. Atmosfera piuttosto tesa per le recenti polemiche sullo svolgimento dell’assemblea nazionale del PD all’interno di Expo e per la strisciante polemica sul numero di ingressi, polemica generata da alcuni articoli de Il Fatto Quotidiano e cav...
TRE MESI DI EXPO: PRIMI BILANCI di Lucio Bergamaschi Ieri il commissario Beppe Sala e l’assessore Franco D’Alfonso si sono presentati a Palazzo Marino per un primo rendiconto su Expo 2015 a quasi 3 mesi dall’inaugurazione. Atmosfera piuttosto tesa per le recenti polemiche sullo svolgimento dell’assemblea nazionale del PD all’interno di Expo e per la strisciante polemica sul numero di ingressi, polemica generata da alcuni articoli de Il Fatto Quotidiano e cavalcata dal Presidente del Consiglio Comunale Basilio Rizzo che si è rivolto persino al Prefetto per ottenere i tabulati sugli ingressi. Il quadro tracciato da Sala pur nel suo consueto stile understatement è lusinghiero. Ad oggi i biglietti venduti sono quasi 9,5 milioni, gli ingressi certificati al 15 luglio sono poco meno di 8 milioni. La differenza si spiega con il fatto che i compratori all’ingrosso (come i tour operator) comprano a stock e rivendono giorno per giorno. “Il trend è positivo – conferma Sala – anche se a luglio siamo stati penalizzati dal caldo africano che ha suggerito a molti di rinviare la visita”. Le aperture serali a 5 euro dopo le 19 su cui si appuntano le critiche di molti ristoratori milanesi rappresentano l’11% circa del totale e – precisa Sala – “sono state decise dopo ampia discussione con la Camera di Commercio” facendo chiaramente intendere che non verranno sospese. L’obiettivo di 20 milioni di biglietti venduti è alla portata considerando che per settembre e ottobre si attende il pienone tutti i giorni. Dal canto suo l’Assessore al turismo Franco D’Alfonso ha snocciolato una serie di dati molto positivi: alberghi occupati al 78%, musei civici che hanno segnato +54% di visite cui si aggiunge una media di oltre 200 appuntamenti al giorno sul territorio comunale grazie al cartellone di ExpoinCittà e 194 nuove aperture tra ristoranti e bar. “Milano – ha detto D’Alfonso - nell’anno di Expo prosegue nel suo trend turistico positivo, infatti dal 2010 al 2014 abbiamo assistito ad una crescita complessiva delle presenze nell’ordine del +21% a fronte di un incremento regionale del +10% e dello +0,7% a livello nazionale. Milano e la sua ospitalità crescono senza presentare nessuna bolla speculativa, infatti l’occupazione delle strutture alberghiere cittadine è arrivata al 78% con un delta giugno 2014-giugno 2015 del +10,%, mentre il costo medio di una camera ha segnato un +28,8%, passando da 141 a 181 euro. Un incremento positivo, sempre nello stesso periodo, che ha coinvolto anche le strutture alberghiere esterne alla città: Malpensa fa segnare l’83% delle strutture piene con un delta del +11,5%, a Bergamo l’occupazione arriva al 70% con un + 16%, Monza-Brianza arriva al 67% con un +29% e anche Torino risente dell’effetto Expo con un’occupazione camere giunta al 70% segnando un +21% rispetto all’anno scorso. Nel mese di maggio 2015, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, l’effetto Expo ha fatto registrare un aumento degli arrivi del 9,1% , mentre durante il mese di giugno l’incremento è stato del 12%. A conferma che la Milano di Expo sia entrata fra le mete più richieste dei viaggiatori internazionali gli arrivi nel sistema aeroportuale milanese che a giugno (rispetto sempre allo stesso mese del 2014) sono stati 890.000 a Linate (+7,3%), 1.700.000 a Malpensa (+0,9%). Per quanto riguarda la nazionalità dei turisti giunti a Milano nel mese di maggio, al primo posto si collocano i cittadini americani, seguiti dai francesi, inglesi e tedeschi. Riguardo ai francesi, la tratta ad alta velocità Parigi-Lione-Torino-Milano, a maggio-giugno 2015, ha fatto segnare un significativo +41% rispetto allo stesso periodo 2014, secondo la SNCF Grande successo per l’offerta culturale che si conferma un forte traino per il turismo: i musei civici hanno fatto segnare una variazione del +54,3% rispetto al 2014, 117mila visitatori solo nel mese di giugno 2015. Il “Cenacolo” vinciano ha segnato 42mila ingressi (+27,8% rispetto a giugno 2014) e il museo della “Pietà Rondinini” 24mila visitatori, il “Duomo”, simbolo di Milano, fa segnare 290mila visitatori (+15%). Gli ospiti si muovo prevalentemente con i mezzi pubblici: solo nel mese di giugno infatti sono stati registrati circa 6 milioni di passaggi ai tornelli delle linee metropolitane milanesi, ossia +10,7% rispetto allo stesso mese del 2014. L’onda positiva di Expo si vede anche da un punto di vista commerciale negli ultimi 18 mesi abbiamo assistito a un saldo effettivo di 194 nuove aperture, nello specifico si registrano 417 aperture per bar, ristoranti e pub a fronte di 407 chiusure con un saldo positivo di più 10 esercizi, mentre nello stesso periodo, per quanto concerne le attività artigianali come rosticcerie, pizzerie e gelaterie sono state totalizzate 234 aperture contro 50 chiusure pari a un saldo positivo di 184 nuove attività Polemiche sopite dunque? Niente affatto. Basilio Rizzo insiste nella sua richiesta di avere i tabulati dei torni di accesso. Sala risponde pichhe: i dati dei tornelli sono imprecisi e inattendibili. Le comitive non passano per i tornelli, il sistema è andato spesso in tilt per il caldo. Insomma fidatevi. Quanto alle questioni più squisitamente politiche ennesima secca smentita di Sala sulla candidatura a Sindaco. “Lavoro 14 ore al giorno per Expo, non penso ad altro”. Ma si sa, spesso le smentite invece di far cessare i gossip li alimentano. Vedremo dopo il 31 ottobre. La nostra impressione? Expo in sé è un successo, i visitatori escono soddisfatti, la città è indubbiamente migliorata, gli stranieri sono aumentati specie in queste ultime settimane. La vera sfida è capitalizzare questo successo d’immagine a livello internazionale e renderlo permanente. E’ una sfida che grava soprattutto sulle spalle di chi siederà dalla prossima primavera sulla poltrona di Giuliano Pisapia