Ma dove va il vostro oro? Continui furti di oro nelle abitazioni

Oro, argento, gioielli e orologi di pregio, provenienti da furti in abitazioni private vanno ad alimentare un mercato clandestino

Di recente, proprio settimana scorsa, si sono avuti nuovi arresti nell’ambito del furto e riciclaggio di metalli preziosi. Con l'operazione “Prometeo” , le  indagini  che avevano avuto inizio nel marzo del 2016, hanno portato ad alcuni arresti per  associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione. Oro, argento, gioielli e orologi di pregio, provenienti da furti in abitazioni private vanno ad alimentare un mercato clandestino spesso fiorente e non facilmente individuabile, in quanto il riciclo avviene all’interno del più ampio mercato della compravendita di gioielli e di metalli preziosi. Se da una parte ci vuole uno che ruba dall’altra ce ne vuole un altro che venda e soprattutto un terzo che, consapevolmente o meno, ricompri. Tutto l’oro del mondo, il più conosciuto dei metalli preziosi, almeno a livello di immaginario collettivo, potrebbe stare in un  cubo di  circa 21 metri per lato, poco più di 170 mila tonnellate e meno ancora sarebbero le riserve accertate, 25.000 tonnellate estraibili con profitto. L’oro realmente disponibile sul mercato, presunte riserve delle banche centrali comprese, da calcoli molto ottimistici sarebbe pari a circa la metà di tutto  quello estratto  fin’ora nel mondo. Praticamente nell’anello o nella collana di tante signore o nella cassa d’oro di un orologio, c’è moltissime probabilità che ci sia oro fuso e rifuso da generazioni e generazioni e non stupitevi, se avete qualche  protesi dentaria in oro, di stare masticando  con oro proveniente dalle miniere della regina di Saba  o dagli  Atzechi .  Per non parlare poi dei gioielli antichi,  tranne i Gioielli della Corona, i lasciti di qualche nobildonna, qualche gioiello-ricordo di famiglia, solitamente di scarso valore e, naturalmente, i preziosi firmati dai grandi gioiellieri come Cartier, Tiffany, Chopard, Van Cleef & Arpels ecc., tutto è stato fuso e rifuso più volte nei secoli dei secoli. Questa della fusione e rifusione dell’oro potrebbe essere  la più antica delle religioni ancora pratica e praticabile.  “Pecunia non olet “, il denaro non ha odore,  dicevano gli antichi romani e ancor meno l’oro, soprattutto una volta fuso. Non a caso le indagini, che hanno permesso l’arresto dei malfattori, sembra siano partite da una  fonderia clandestina. A questo punto dove finiscono i preziosi “panetti d’oro” detti anche lingotti, tranne poi scoprire che gran parte dell’oro usato commercialmente nelle fabbriche viaggia in lastre regolarmente punzonate di difficile falsificazione e di più facile uso e trasporto, nuovamente nel mercato, molto probabilmente esente tasse ma non sempre è detto. Tutto alimenta questo mercato parallelo di compravendita di oro per cui uno che si è visto rubare la catenina magari la ricompra rifusa nello stesso negozio e magari ad insaputa dello stesso negoziante. Occhio quindi non solo al cibo che si compara e dove si compra  ma anche all’oro che comunque non va mai male o quasi, tenetelo lontano dai termometri al mercurio, poche gocce di mercurio e il vostro anello è irrimediabilmente rovinato. E le pietre preziose? Smontarle e riciclarle, quando ne vale la pena naturalmente, un gioco da ragazzi, ma per la produzione in azienda si fa prima a comprarle calibrate ed all’ingrosso, a meno che non siano di grande valore: Se mettessero in vendita tutti i diamanti estratti… Ma questa è un’altra storia.  

 

 “Re Mida”