Camera Commercio, il presidente Giuseppe Albertini saluta i sindaci di Antonelli e Galimberti
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- 01 luglio 2016 Busto Arsizio Economia
Gentilissime colleghe, egregi colleghi, lasciatemi subito salutare i nuovi sindaci dei Comuni di Varese e Busto Arsizio che sono qui con noi: è importante averli in questa seduta in un momento che segna l’avvio della loro esperienza amministrativa al servizio delle due città dove sono collocate le nostre sedi principali. Egregio avvocato Galimberti ed egregio dottor Antonelli, vi confermo fin d’ora la piena disponibilità della Camera di Commercio alla collaborazione su tutti i temi inerenti l...
Gentilissime colleghe, egregi colleghi, lasciatemi subito salutare i nuovi sindaci dei Comuni di Varese e Busto Arsizio che sono qui con noi: è importante averli in questa seduta in un momento che segna l’avvio della loro esperienza amministrativa al servizio delle due città dove sono collocate le nostre sedi principali. Egregio avvocato Galimberti ed egregio dottor Antonelli, vi confermo fin d’ora la piena disponibilità della Camera di Commercio alla collaborazione su tutti i temi inerenti la competitività dell’economia e lo sviluppo del territorio, in modo da assicurare crescita e benessere a imprese e cittadini. Attendiamo quindi di conoscere meglio i programmi e i progetti che vorrete portar avanti, auspicando una particolare attenzione nel preservare il nostro patrimonio di imprenditorialità e nel facilitare quegli interventi che consentano alle aziende e a tutti gli operatori economici di agire al meglio. Stiamo parlando di due città che caratterizzano la nostra provincia, a differenza di altre, come multipolare: basti pensare al fatto che entrambe siano sede di Tribunale e che la popolazione è praticamente uguale (per entrambe circa 80mila abitanti), con una leggera prevalenza per Busto Arsizio. Le due città viaggiano di pari passo anche con riferimento a molti valori economici: sono 7.205 le imprese nel capoluogo e 7.192 quelle presenti a Busto Arsizio. Insieme assommano, a fine 2015, la cifra di 14.397 imprese, pari al 23,3% del totale delle imprese attive in provincia. La crisi del 2008 ha, tuttavia, colpito pesantemente entrambe le realtà facendo segnare, in soli 7 anni, una riduzione del 8,7% del tessuto imprenditoriale a Varese e del 6,7% a Busto Arsizio, a fronte di una riduzione media registrata in provincia del – 6%. Si tratta in ogni caso di due città che presentano una densità imprenditoriale ragguardevole, pari a 131 imprese per Kmq a Varese e a 235 a Busto Arsizio, quando la media provinciale è di quasi 52 imprese per Kmq. Tra le peculiarità è il caso di evidenziare che si tratta di realtà in cui la quota di imprese appartenenti ai settori del commercio e dei servizi pesa considerevolmente: per entrambe il commercio si attesta intorno al 24%, mentre per quanto riguarda i servizi a Varese si supera la quota del 50% e quella del 45% a Busto Arsizio (la media provinciale è del 39%). Vi annuncio fin d’ora che, alla fine di questo nostro incontro, vi forniremo un vero e proprio dossier ricco di dati macroeconomici sulla situazione che caratterizza le vostre rispettive città. E questo con un confronto tra i dati al 2008, ovvero all’avvio della crisi finanziaria internazionale che ha profondamente condizionato l’andamento della nostro economica, e quelli alla fine del 2015. Riteniamo di farvi cosa utile così da poter sviluppare, in base alle vostre competenze comunali, le più adeguate politiche di supporto al sistema imprenditoriale ed economico nel suo complesso. Camera di Commercio è profondamente radicata nella realtà storico/culturale ed economica sia di Busto Arsizio sia di Varese: siamo presenti al servizio dello sviluppo del territorio provinciale dal 2 gennaio 1863. Nel tempo, insieme alle competenze e alla capacità operativa messe a disposizione di imprese e consumatori, si è accresciuto anche il nostro patrimonio immobiliare. Questo sempre nella logica che le strutture via, via realizzate o acquisite potessero fungere da utili strumenti per incrementare la competitività del contesto imprenditoriale ed economico nel suo complesso, per il bene della collettività nella sua accezione più ampia. È allora questa l’occasione di illustravi nel dettaglio quale sia, a tutt’oggi, quel patrimonio immobiliare di cui vi sto parlando. Iniziamo dalla nostra sede istituzionale di piazza Monte Grappa a Varese: un edificio sottoposto a vincolo storico di oltre 5mila e 400 metri quadrati. Proprio al suo interno è già operativa una collaborazione con l’Amministrazione Comunale e con il Consorzio Turistico per fare degli spazi che guardano sulla stessa piazza Monte Grappa un Tourist Info Point moderno e adeguato alle esigenze dei visitatori contemporanei. Non solo, perché sempre nell’edificio di piazza Monte Grappa ospitiamo attualmente anche il Consorzio Miele Varesino. Siamo naturalmente disponibili ad accogliere nel piano terreno – così come da delibera di Consiglio Camerale - altre realtà o progettualità che possano, sinergicamente con l’ente, operare a beneficio del nostro sistema sociale ed economico. Sempre a Varese, poi, il Centro Congressi Ville Ponti con il suo parco di oltre 60mila metri quadrati – vero gioiello incastonato in città con vincolo sia storico, sia paesaggistico – ospita ogni anno oltre 170 eventi, tra istituzionali e commerciali. La presenza media è di circa 35mila partecipanti ogni dodici mesi. Un contesto che ha generato un indotto, tra diretto e indiretto, calcolato nel triennio 2012-2014 (ultimi dati disponibili) in oltre 2 milioni di euro. Nella nostra carrellata ci spostiamo al Centro Espositivo Polifunzionale MalpensaFiere di Busto Arsizio: un complesso di 69mila metri quadrati composto da tre padiglioni da 3mila metri quadrati ciascuno, utilizzabili per fiere e convention aziendali sino a 1.500 persone cadauno. E in più altre sale e spazi per eventi e congressi. MalpensaFiere lo scorso anno ha ospitato 135 manifestazioni, con la partecipazione di circa 290mila persone tra espositori e visitatori. L’indotto, anche in questo caso, è significativo. Per il triennio 2012 -14 si parla di 3 milioni e 800mila euro come indotto diretto e di 5 milioni e 300mila euro in relazione a quello indiretto. Un patrimonio importante dunque che svolge un significativo servizio a favore della collettività. Un patrimonio rispetto al quale, però, il Consiglio Camerale è oggi chiamato a delle scelte strategiche. Questo alla luce del drastico taglio delle disponibilità deciso dal Governo (-50% di diritto camerale tra bilancio 2015 e bilancio 2017) e in attesa di una riforma delle Camere di Commercio tanto chiacchierata quanto, al momento, ancora indefinita nei suoi veri contenuti. Permettetemi quindi un’ulteriore valutazione in relazione ai dati di bilancio delle nostre strutture. Guardiamo a MalpensaFiere, che pure nel 2015 ha generato ricavi in crescita, pari a 912mila euro. E guardiamo anche alle Ville Ponti, dove i ricavi lo scorso anno sono stati pari a 423mila euro. Dunque, strutture in salute, almeno sul piano dell’operatività, rispetto alle quali, però, non possiamo non tenere conto anche dell’importante carico fiscale che pesa sul bilancio camerale. Appare evidente, a fronte della riduzione del diritto annuale, la difficoltà nel sostenere questo stato delle cose. A questo punto sono tre le possibili scelte che, come Consiglio camerale, ci troviamo di fronte: - prosecuzione dell’attuale gestione; - vendita; - affidamento della gestione a terzi. Nel prendere in considerazione ciascuna di queste scelte non si può prescindere dal fatto che il Centro Congressi Ville Ponti è uno dei capisaldi di uno sviluppo della città di Varese in chiave turistico-culturale. Egregio signor sindaco Galimberti, l’obiettivo di garantire occasioni di sviluppo sociale ed economico alla città e un futuro che offra opportunità ai nostri figli – il tutto in una logica di sostenibilità ambientale – ci impone di mettere in gioco tutte le nostre competenze e la nostra capacità operativa per cogliere appieno le potenzialità di un sistema sinergico che abbia il suo caposaldo nelle eccellenze situate sul colle di Biumo. La prospettiva potrebbe essere quella di dar vita ad un polo museale/culturale/congressuale/turistico/ricettivo, rispetto alla cui realizzazione Camera di Commercio sarebbe pienamente disponibile a collaborare con il FAI oltre che con le associazioni di categoria e gli ordini professionali. Lo sviluppo della fruizione turistico-culturale del colle di Biumo dovrebbe passare dalla connessione fisica e concettuale delle realtà architettoniche, artistiche e di pregio ambientale che lo caratterizzano. In tale ambito, perché non pensare all’opportunità dell’utilizzo di alcune residenze poste sul colle quale “albergo diffuso”, sul modello delineato dalla legge regionale n.27/2015, con un unico punto che funga da reception/infopoint. Sarebbe una soluzione di grande charme e conseguente attrattività; tra gli innumerevoli vantaggi, ci sarebbe anche quello di un utilizzo ottimale e nel pieno rispetto ambientale di architetture di pregio che, in molti casi, non sono attualmente destinate ad alcun uso. È poi indifferibile pensare a un modello di mobilità che, per il raggiungimento del colle, metta in atto tutte quelle modalità più avanzate sul versante del rispetto ambientale che la tecnologia oggi ci offre. Si tratta di rendere Biumo Superiore ancor “più vicina” ai cittadini e ai turisti che vorranno raggiungerlo. Perché non prendere spunto dai riscontri positivi di altre località e magari puntare su quel sistema di scale mobili già a suo tempo ipotizzato? Questa è solo una delle prospettive, lasciando ovviamente tutte le valutazione del caso e ogni scelta all’ Amministrazione Comunale. Palazzo Estense con il quale, tra le tante forme di sinergia avviate nel tempo, mi piace evidenziare la progettualità “Agrivarese”: ogni anno portiamo decine di migliaia di persone in quella che è forse la manifestazione più vissuta nel centro cittadino con famiglie e consumatori che si accostano alla qualità produttiva del nostro settore primario. L’auspicio è che anche nel 2016 la città di Varese possa ospitare questo ormai consolidato appuntamento. Un passaggio ancora lo voglio dedicare anche a MalpensaFiere, egregio signor sindaco Antonelli. Il volume d’affari evidenzia una domanda presente sul territorio che, a quanto pare, non può essere soddisfatta dai colossi milanesi. Abbiamo una struttura con un plus logistico di non poco conto come la vicinanza a un aeroporto di rilievo quale Malpensa. Nella scelta rispetto al futuro di Malpensafiere occorrerà allora valutare quanto possa ancora rappresentare un elemento di competitività del territorio. In una eventuale scelta di continuità si dovrebbe comunque agire sinergicamente tra tutti gli enti, le associazioni e le istituzioni su diversi fronti. Penso dunque ad alcuni interventi che valorizzerebbero la struttura espositiva: dall’ampliamento dei parcheggi, rendendo disponibili per quanto possibile le vie di accesso a Malpensafiere, al potenziamento dei collegamenti con il centro cittadino. Restando nella stessa zona di Busto Arsizio, un altro centro di attenzione è quello legato alla nostra principale società partecipata: il CentroTessile Cotoniero e dell’Abbigliamento. Come è noto, da tempo Centrocot è alla ricerca di ulteriori spazi così da rendere la propria attività sempre più efficace ed efficiente al servizio delle imprese del territorio. Mi auguro, quindi, che si possa giungere al più presto alla conclusione delle procedure già avviate. Egregi signori Sindaci, come vedete, sono diversi i temi che, in avvio della vostra attività amministrativa, riguardano il ruolo della Camera di Commercio quale ente chiamato a promuovere lo sviluppo economico del territorio. Sono sicuro che, partendo da oggi, sapremo costruire un rapporto di proficua collaborazione, a beneficio di imprese, operatori economici e consumatori tutti. Grazie per l’attenzione.