IL DIRETTORE GENERALE, LA POLITICA ASSENTE E LE VIOLAZIONI DELLE NORME E DEI DIRITTI”.

LA RSU DELLA PROVINCIA DI VARESE Varese 20 luglio 2016 Ai lavoratori e le lavoratrici della Provincia di Varese Al Consiglio Provinciale Alle segreterie provinciali e regionali della funzione pubblica CGIL – CISL -UIL IL DIRETTORE GENERALE, LA POLITICA ASSENTE E LE VIOLAZIONI DELLE NORME E DEI DIRITTI IL DIRETTORE GENERALE Il dott. Ciro Maddaluno (per la definizione di stampa attribuita al nostro DG quando lavorava al Comune di Vimercate da cui proviene vedi Fonte: www.giornaledimonza.it del ...

LA RSU DELLA PROVINCIA DI VARESE Varese 20 luglio 2016 Ai lavoratori e le lavoratrici della Provincia di Varese Al Consiglio Provinciale Alle segreterie provinciali e regionali della funzione pubblica CGIL – CISL -UIL IL DIRETTORE GENERALE, LA POLITICA ASSENTE E LE VIOLAZIONI DELLE NORME E DEI DIRITTI IL DIRETTORE GENERALE Il dott. Ciro Maddaluno (per la definizione di stampa attribuita al nostro DG quando lavorava al Comune di Vimercate da cui proviene vedi Fonte: www.giornaledimonza.it del 25 Agosto 2015 ”Dopo 14 anni finisce l’era di «re Ciro», il segretario che credeva di essere il sindaco. Colpo di scena Maddaluno, chiacchierato dirigente di Palazzo Trotti, si é dimesso a sorpresa all’inizio della scorsa settimana “ poi ripreso da altri organi di stampa locale nello stesso periodo), insediato nello scorso settembre come segretario generale e poi nominato direttore generale, ha caratterizzato la sua gestione con atti unilaterali, agendo in spregio delle relazioni sindacali e delle norme, seguendo una logica quantomeno personale e di cui non si comprende, o meglio si comprende molto bene, la LE RELAZIONI SINDACALI Perché diciamo questo? Perché le tanto sventolate bandiere delle buone relazioni sindacali, consistenti, secondo la direzione generale, nel convocare incontri (di cui per altro ad oggi mancano i verbali), in cui viene riproposta sempre la stessa posizione nella convinzione forse che ripetendola più volte divenga più condivisa, non sono confronti ma allocuzioni alle folle. Le note della RSU inoltre spesso non ricevono risposta (vedi riorganizzazione e proposta La gestione del personale attuata da questa amministrazione nell’era Maddaluno infatti si caratterizza per l’approccio autoritario, che emerge anche nelle modalità di rapporto con il personale, soprattutto femminile. SPOSTAMENTI DEL PERSONALE I prodromi di questa situazione si sono visti già dall’autunno scorso, quando la RSU ha dovuto richiedere l’intervento del prefetto per ottenere la trasmissione, dovuta e prevista dalla legge, degli elenchi del personale distinto tra funzioni fondamentali e non fondamentali, necessario poi a definire il personale eventualmente soprannumerario. Già in questa sede avvengono spostamenti di personale non giustificati dalla norma all’interno di elenchi che risultano contenere diverse difformità, segnalate prontamente dalle parti sindacali e in parte risolti nelle due deliberazioni successive. Tali spostamenti sono proseguiti nel 2016. In questi ultimi giorni poi si è proceduto ad atti che prevedono il trasferimento di personale ad altre aziende, senza il consenso delle lavoratrici coinvolte e dichiarando nell’atto stesso di aver sentito le organizzazioni sindacali, come previsto dalla norma, mentre l’informativa non è stata fatta e i relativi atti non sono mai pervenuti alle rappresentanze sindacali. SOVRANNUMERARI Ma si prosegue sulla stessa strada con la gestione dei soprannumerari, smantellando di fatto il servizio faunistico e mettendo in fuga il personale preposto, a seguito della decisione, revocata poi con grave ritardo mesi dopo, di porre tutto il personale sulla piattaforma come soprannumerario. Ma ormai la fiducia nell’ente era venuta meno, i buoi Per non parlare dell’operazione di reintegro dei soprannumerari di cultura e turismo, che vengono reintegrati nelle funzioni fondamentali, salvo poi ritrovarne uno, nell’ultimo atto organizzativo, di nuovo al turismo. Nello stesso tempo, per quanto l’accordo regionale sottoscritto dalle province individui come soprannumerari tutti i dipendenti dell’Agenzia Formativa, agli stessi non è data dalla provincia di Varese la possibilità, più volte richiesta dai lavoratori e dalle rappresentanze sindacali, di accesso alla piattaforma della mobilità che avrebbe permesso loro di ricollocarsi su altri enti. AGENZIA FORMATIVA Le stesse persone oggi vengono forzatamente privatizzate in un percorso, nell’aria da tempo, ma avviato, per maggior trasparenza, in piena estate con tutto il personale in ferie e una concreta difficoltà nel convocare utilmente i tavoli. Si auspica un percorso non conflittuale ma avviandolo di fatto senza tener conto in alcun modo dei diritti dei lavoratori coinvolti oltreché delle loro aspettative. Perfino ventilando, unica realtà in Lombardia, di non mantenere i diritti economico giuridici acquisiti dal personale coinvolto e tuttora negando allo stesso la possibilità, garantita a tutti i loro colleghi delle altre province al momento del passaggio, di scegliere se rimanere a lavorare nella formazione professionale privatizzata o transitare verso altre pubbliche amministrazioni mantenendo il ruolo pubblico, loro che sono tutti vincitori di pubblico Di tali atti decisionali del presidente peraltro si da lettura, non si trasferiscono alle parti sindacale e neppure si pubblicano all’albo pretorio, almeno alla data di oggi, 27 luglio, cioè 20 giorni dopo la loro adozione. RIORGANIZZAZIONE E intanto si fanno atti che non vengono trasmessi alle OO.SS ed alle RSU e comunque con grande ritardo, mentre nel frattempo questi atti determinano ulteriori atti organizzativi che a loro volta prefigurano violazioni di norme contrattuali in materia di fondi e gestione Parliamo della famosa riorganizzazione, priorità assoluta dell’ente e del direttore generale, unico in Lombardia a dedicarsi ad esercizi riorganizzativi mentre la situazione delle province è tuttora in divenire sia a livello nazionale (referendum) sia a livello regionale (proposta di Regione Lombardia di accorparle ad 8). --- Ho ricevuto oggi un comunicato stampa della RSU della Provincia di Varese, che allego, dal titolo: “IL DIRETTORE GENERALE, LA POLITICA ASSENTE E LE VIOLAZIONI DELLE NORME E DEI DIRITTI”. Non posso che essere concorde dato che da quasi 2 anni dico le stesse cose. Dare il mio pieno supporto ai dipendenti della Provincia, come a suo tempo ho dato a studenti, polizia provinciale, associati ANCE, associazioni sportive, vincitori del bando EXPO, sindaci e amministratori, non mi sembra solo un atto dovuto ma anche un dovere avendo letto le proposte di riorganizzazione della stessa RSU che approvo al 100%. Non mi soffermo sui dettagli del comunicato che pesantemente attacca l’amministrazione, riporto però solo un periodo che conferma quanto sempre detto dalla minoranza che rappresento: “La situazione in cui si trova la nostra provincia ed il suo personale negli ultimi 2 anni è peggiorata gravemente e la colpa viene sempre rimbalzata al passato o a Regione Lombardia. Invece la responsabilità è per gran parte delle scelte adottate dall’amministrazione e per le modalità con cui viene gestito l’Ente da parte del Direttore Generale cui è stata evidentemente data una delega in bianco.” Il gruppo consigliare che rappresento sarà a disposizione, come sempre ha cercato di fare in questi due anni, di ogni soggetto che rappresenta il territorio. Tra le tante questioni che potrei porre una in particolare ritengo fondamentale: come fanno il Nuovo Centro Destra e il vice presidente Giorgio Ginelli a sopportare questo ennesimo schiaffo, dopo i tanti già ricevuti in questi due anni e culminati nell'elezione del presidente di Verbano SpA? Giuseppe Longhin