FAGNANO OLONA, sequestrati beni per 5 milioni ai fratelli Accarino
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- 14 febbraio 2018
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Salvatore Accarino, non è certo un personaggio di secondo piano per la Polizia. Nel 2002 andò a fuoco la loro ditta di smaltimento dei rifiuti in via San Francesco nella zona industriale di Busto,«Lombarda servizi», incendio di cui non si conoscevano le cause, danno a 2000 metri quadrati di capannone. Nel 2003 dopo un altro incendio la ditta fu chiusa per smaltimento illegale dei rifiuti e il PM della Procura di Milano
Fabio Napoleone...
Salvatore Accarino, non è certo un personaggio di secondo piano per la Polizia. Nel 2002 andò a fuoco la loro ditta di smaltimento dei rifiuti in via San Francesco nella zona industriale di Busto,«Lombarda servizi», incendio di cui non si conoscevano le cause, danno a 2000 metri quadrati di capannone. Nel 2003 dopo un altro incendio la ditta fu chiusa per smaltimento illegale dei rifiuti e il PM della Procura di Milano
Fabio Napoleone aveva chiesto sette anni di carcere. Il trucco era semplice: Salvatore Accarino attraverso le società «Medio Ambiente 2000» e «Schenone», autorizzate al solo trasporto del rifiuto, stoccava nel deposito di Valle, terriccio contaminate con idrocarburi e metalli pesanti, poi coperto con scarti di edilizia e infine smaltito in discariche ordinarie
(Il Giornale). La società La Lombarda Spa dei fratelli
Accarino, aveva sede in
Fagnano Olona (VA) era citata pure nella commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite al Senato nel 2009.
https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/666252.pdf Arrestato nel maggio 2015 perché ricercato per una serie di reati tra cui truffa estorsione, riciclaggio e smaltimento illecito di rifiuti tossici, mentre era a Tunisi, fu condannato a ben 6 anni di reclusione esattamente per l’ultimo dei punti citati. Torna ora alla ribalta della cronaca,
a seguito di una sentenza del Tribunale varesino, l’attività di Mario e Salvatore Accarino, per il tenore di vita nettamente al di sopra del comune, che ha portato la Direzione Investigativa Antimafia ad indagare ulteriormente fino ad accertare e sembrerebbe a riconducibile ai fratelli 27 beni immobili, 3 aziende e 28 conti correnti. A Fagnano Olona avrebbero tre aziende con un valore stimato in vari milioni di euro, mentre gli altri immobili sarebbero nei comuni attorno a Malpensa: Cardano, Cassano, Busto ma anche nel torinese (Giaveno) e in Calabria (Cirò Marina) , 28 beni mobili e soldi sequestrati anche in Svizzera (225.000 euro), tre aziende e due auto.