Coisp: “Incredibile silenzio.Detenuto affetto da Tbc trasferito in aereo senza comunicazioni

COMUNICATO STAMPA DEL 21 NOVEMBRE 2016   Oggetto:
Detenuto affetto da Tbc trasferito in aereo senza comunicazioni in merito, il Coisp: “Incredibile silenzio su una vicenda che tradisce       il menefreghismo verso la salute di chi serve onestamente lo Stato”
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COMUNICATO STAMPA DEL 21 NOVEMBRE 2016   Oggetto: Detenuto affetto da Tbc trasferito in aereo senza comunicazioni in merito, il Coisp: “Incredibile silenzio su una vicenda che tradisce       il menefreghismo verso la salute di chi serve onestamente lo Stato”                                                                               “E’ sconcertante l’assordante silenzio che si registra in merito alla vergognosa vicenda venuta         alla luce nella casa di reclusione di Is Arenas, in Sardegna, dove ad un detenuto appena arrivato        da un'altra Casa circondariale italiana sono stati riscontrati focolai attivi di tubercolosi senza            che nessuno sapesse del pericolo durante il trasferimento. A due giorni da una denuncia clamorosa  che avrebbe dovuto scuotere vertici di Uffici e Dipartimenti nemmeno il ronzio di una mosca          che vola… La salute di chi lavora onestamente servendo lo Stato non vale davvero poi molto in Italia, e questa ennesima conferma tradisce una volta di più il menefreghismo assoluto per tutti gli operatori del Comparto”. Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia,        interviene così a seguito della grave situazione verificatasi in Sardegna dove, stando a quanto segnalato anche da tutti i media, a un detenuto di origini romene proveniente da un carcere               del Nord Italia, e trasferito sull’isola in aereo, è stata riscontrata la Tbc. Il detenuto, a quanto emerso,  è giunto a Is Arenas senza che dalla struttura penitenziaria di provenienza fosse stata comunicata l’infezione tubercolare, tanto che è stato trasportato su un volo di linea senza particolari precauzioni, in modo che i passeggeri dell’aereo, la scorta che lo ha trasferito, nonché gli altri detenuti                con cui è venuto in seguito in contatto sono rimasti esposti a possibile contagio. Il caso sanitario,        è stato spiegato dai media, è stato poi scoperto dal medico della casa di reclusione di Is Arenas           al momento dell'arrivo del recluso, e poi confermato presso l’ospedale di San Gavino dove il detenuto è stato accompagnato per approfonditi accertamenti. “Ma tutto questo disastro – si infuria Maccari – deve essere inavvertitamente sfuggito                      agli Organi competenti. Competenti a far tutto fuorché ad occuparsi delle donne e degli uomini       che da loro dovrebbero essere rappresentati e tutelati. E’ fin troppo evidente che qualcuno                 da qualche parte ha commesso un errore di assoluta gravità, e che per questo le conseguenze rischiano di pagarle, tanto per cambiare, i soliti ‘cretini’ in divisa. Situazioni del genere sono molto meno rare  di quel che si possa immaginare, ma il personale della Sicurezza non può continuare così, nell’indifferenza e nell’arroganza più assoluta di chi continua sistematicamente a trattarci             come fantocci tranquillamente sacrificabili”.