Bellaria/Salvini, il sindaco trova un modo sbagliato di farsi pubblicità.

Bellaria/Salvini, le esternazioni pubblicitarie del sindaco di Somma, Bellaria.   La compattezza e il numero degli intervenuti all’evento sommese con Salvini, ha messo in moto la politica locale, con il sindaco Bellaria che invece di scusarsi per la bandiera a mezz’asta, attacca l’opposizione Il gioco delle parti è comprensibile quando si parla di scaramucce locali e beghe cittadine, non  quando ci sono di mezzo simboli fondamentali come  le bandiere c...

Bellaria/Salvini, le esternazioni pubblicitarie del sindaco di Somma, Bellaria.   La compattezza e il numero degli intervenuti all’evento sommese con Salvini, ha messo in moto la politica locale, con il sindaco Bellaria che invece di scusarsi per la bandiera a mezz’asta, attacca l’opposizione Il gioco delle parti è comprensibile quando si parla di scaramucce locali e beghe cittadine, non  quando ci sono di mezzo simboli fondamentali come  le bandiere che hanno un senso e una motivazione che va al di là delle parti in gioco. Un gioco che stride con chi rappresenta le istituzioni e che dovrebbe essere più cauto e aperto. E anche le parole di Bellaria non sono un esempio di correttezza istituzionale :   «La bandiera dell' Unione Europea a mezz' asta è stato un gesto silenzioso e simbolico, un modo a mio avviso pacifico e civile per marcare le distanze da chi è venuto a Somma Lombardo per arringare e provocare e non per portare soluzioni», dice il sindaco. Le valutazioni politiche si sa che non combaciano quasi mai tra chi amministra e chi sta all’opposizione. Vista l’importanza del leader della Lega, come di qualsiasi altro leader nazionale che si presenti in città, sarebbe stata opportuna la presenza in rappresentanza della città, visto che Somma non è solo della sinistra, ma “momentaneamente” in mano alla sinistra per le divisioni e gli errori del centro-destra. Sul tema le opposizioni si sono fatte sentire: per la Lega Alberto Barcaro («mi è spiaciuto vedere un uomo delle istituzioni giocare con le bandiere»), e Somma Domani con Manuela Scidurlo («Le bandiere di Palazzo Viani Visconti non sono di sua proprietà, siamo certi che si scuserà pubblicamente per quanto ha fatto») e di Forza Italia con Laura Besnate («Essere in democrazia significa rispettare gli avversari e mi pare che ciò non sia avvenuto, proprio da coloro che non perdono mai occasione per rimarcare il rispetto verso gli altri»). Il punto forse più importante è invece, dal mio punto di vista ancora più grave, la sollecitazione alle Forze dell’Ordine presenti in gran numero, alla manifestazione politica di un partito e di tanti cittadini appassionati e felici di stringere la mano e fare un selfie con Salvini, paventando chissà quali problemi di ordine pubblico. La politica di Salvini non è certo tenera nei confronti di chi arriva illegalmente in Italia e dei traffici annessi e connessi come vediamo dalle inchieste in corso, ma questo argomento su cui ultimamente anche il Governo con Minniti in testa sta procedendo in maniera diversa da quanto accadeva in passato, forse Bellaria non se n’è accorto, o fa finta per un momento di ribalta. Fa bene a cercare la notorietà e compattare i suoi in questo modo, sarà perché ha difficoltà interne?   Giuseppe Criseo Varese Press