Rapine di famiglia nel pescarese

Rapine di famiglia nel pescarese, il padre panettiere e la figlia accusati di avere rapinato una banca nello scorso mese di agosto Nel pomeriggio del 27 dicembre, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Pescara hanno arrestato Antonio Tombion, un 53 enne, panettiere di Città Sant’Angelo e la figlia Roberta 32 enne di Cappelle sul Tavo (Pe) entrambi con precedenti giudiziari (Antonio è già stato arrestato per rapina, mentre la figlia ha piccoli preceden...

Rapine di famiglia nel pescarese, il padre panettiere e la figlia accusati di avere rapinato una banca nello scorso mese di agosto

Nel pomeriggio del 27 dicembre, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Pescara hanno arrestato Antonio Tombion, un 53 enne, panettiere di Città Sant’Angelo e la figlia Roberta 32 enne di Cappelle sul Tavo (Pe) entrambi con precedenti giudiziari (Antonio è già stato arrestato per rapina, mentre la figlia ha piccoli precedenti legati a truffa). I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare detentiva emessa dal GIP del Tribunale di Pescara – Dott. Bongrazio - per rapina aggravata in concorso ai danni della BCC di Castiglione Messer Raimondo agenzia di Elice (Pe) consumata il 31 agosto scorso. Dalle indagini condotte dal Nucleo Investigativo è emerso che il panettiere ha ideato ed eseguito la rapina mentre la figlia Roberta è stata sua complice. La richiesta di misura cautelare è stata richiesta dal Sostituto Procuratore Dottoressa Rosalba Di Stefano.[youtube https://www.youtube.com/watch?v=L7VrtHCG21U] L’indagine era cominciata in occasione della rapina ai danni della Banca di Credito Cooperativo di quando un individuo, poi identificato nel panettiere, con il viso coperto, indossando un berretto con visiera, occhiali ed una calza in nylon al momento dell’ingresso nel bussolotto, entrava nella banca e minacciandone i dipendenti con una pistola, si impossessava di un bottino di circa €.25.000 dileguandosi subito dopo a piedi. Nelle vicinanze, c’era ad attenderlo la figlia Roberta alla guida di un Renault Kangoo bianco. Dall’esame delle immagini del sistema di video sorveglianza comunale presente nell’area si è ottenuto il dato che il mezzo transitava prima e dopo la rapina nelle immediate vicinanze dell’Istituto di credito. Nelle concitate fasi della sua fuga, il panettiere perdeva il berretto con visiera indossato durante la rapina, contraddistinto dalla scritta “Raffo”. La fisionomia del rapinatore e le azioni da questi meticolosamente poste in essere nella consumazione della rapina hanno orientato il Nucleo Investigativo verso un ristretto novero di sospetti sul conto dei quali hanno avuto inizio le indagini che si sono sviluppate attraverso l’esame delle testimonianze raccolte ed il confronto dei tratti somatici fino a restringere ulteriormente il campo ad alcuni presunti autori del reato e tra questi, c’era Antonio Tombion. L’attività investigativa “tradizionale” svolta attraverso servizi di osservazione e controllo discreto, supportata dall’analisi delle immagini della rapina e, da ultimo, dalle risultanze degli esami di laboratorio a cura dei Carabinieri del RIS di Roma sul berretto perso durante la fuga, dal quale è scaturito riscontro positivo per il Dna degli odierni arrestati, hanno così consentito di delineare ed avvalorare il quadro indiziario che ha poi condotto all’odierno provvedimento cautelare. L’indagine vedrà ora ampliare ulteriormente il proprio raggio d’azione con riguardo ad altre rapine commesse in quel periodo in località ubicate in aree limitrofe contraddistinte dal medesimo modus operandi ed in particolare dall’azione del rapinatore solitario. Nel corso di alcune perquisizioni effettuate in esecuzione dell’ordinanza è stato rinvenuto materiale d’interesse per il proseguimento delle indagini. Tombion Antonio è stato associato al carcere di Pescara San Donato, mentre la figlia è stata posta agli arresti domiciliari. Pescara, 28 dicembre 2017 La Redazione