Per influenza 115 morti, di cui 11 bimbi sotto i 14 anni, e 588 i casi gravi

Per influenza 115 morti, di cui 11 bimbi sotto i 14 anni, e 588 i casi gravi, picco nella seconda settimana di gennaio adesso è in diminuzione 11 bambini sotto i 14 anni sono morti dal mese di settembre ad oggi per colpa del virus, mentre oltre 115 sono i morti in totale e 588 sono i casi gravi con ricovero in terapia intensiva registrati. Il bollettino settimanale segnala che 12 sono i casi confermati in donne incinte di cui 2 sono decedute mentre i livelli della mortalità n...

Per influenza 115 morti, di cui 11 bimbi sotto i 14 anni, e 588 i casi gravi, picco nella seconda settimana di gennaio adesso è in diminuzione

11 bambini sotto i 14 anni sono morti dal mese di settembre ad oggi per colpa del virus, mentre oltre 115 sono i morti in totale e 588 sono i casi gravi con ricovero in terapia intensiva registrati. Il bollettino settimanale segnala che 12 sono i casi confermati in donne incinte di cui 2 sono decedute mentre i livelli della mortalità negli ultrasessantacinquenni sono al di sotto dell’atteso. Si legge anche che, in generale, tra i virus sono dominanti i ceppi di tipo B, mentre nell’ambito dei virus A prevalgono i ceppi A/H1N1pdm09 e che L’attività influenzale continuerà probabilmente ancora per alcune settimane e i dati sono in continuo aggiornamento. Secondo gli esperti dell’Istituto Superiore della Sanità tutti casi sarebbero stati evitabili con la vaccinazione perché, se è vero che il vaccino non sempre evita l'influenza, ne previene però le forme più gravi. Gli esperti precisano che i dati sono sottostimati perché riguardano solo i casi in cui l'influenza è stata confermata da esame di laboratorio. L'influenza uccide perché può provocare una polmonite virale primaria, quando il virus influenzale arriva direttamente ai polmoni e può essere letale, soprattutto per persone con condizioni di rischio preesistenti, come malattie cardiache e malattie respiratorie croniche. Ma anche le conseguenze che provoca come l’indebolendo l'organismo rendendolo più esposto a infezioni batteriche possono portare a patologie mortali come la polmonite da pneumococco. Il picco influenzale è stato raggiunto nella seconda settimana di gennaio e si stimano in quasi 7 milioni i casi e ora la patologia sembra in diminuzione, soprattutto tra i bambini, anche se il livello di incidenza rresta di intensità media con 8,8 casi per mille assistiti. L’epidemia influenzale in questa stagione è paragonabile a quella del 2004-2005 e del 2009-2010. Negli Stati Uniti l’epidemia è molto diffusa, è ancora in crescita e, secondo il Centers for Disease Control and Prevention, sta battendo molti record con 63 decessi infantili, ha raggiunto i massimi dal 2010 nelle ospedalizzazioni e la fascia più colpita non sono più gli ultra 65 enni ma la fascia compresa tra i 54 e i 65 anni. Questi sono i primi segnali per capire se un bambino sta covando l’influenza secondo gli esperti americani:
  • al primo posto ci sono le febbri persistenti e alte (una febbre persistente o ricorrente può indicare che il bimbo ha sviluppato una complicazione come la polmonite o una risposta infiammatoria pericolosa, ed è meglio rivolgersi a un medico)
  • poi viene la respirazione faticosa o troppo veloce, dolore o pressione al petto, le labbra che diventano blu o viola, una minore reattività rispetto al solito.
  • Per i piccoli sotto i 2 anni, è importante assicurarsi che assumano abbastanza liquidi e controllare che l’urina non diventi di colore scuro e per i genitori è molto importante il lavaggio frequente delle mani.
Milano 17 febbraio 2048 Fabrizio Sbardella