Brexit: gli inglesi ci ripensano?
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- 16 aprile 2018 Altri Comuni
Parte da Londra la campagna per un nuovo referendum sulla Brexit, il promotore è un lord laburista, al primo raduno presenti 1.200 persone Ieri a Londra nel quartiere di Camden è partita la campagna per un secondo referendum sulla Brexit promossa da esponenti di vari partiti politici, uomini d’affari e normali cittadini. Secondo gli organizzatori al primo evento si sono presentate 1.200 persone. Il promotore lord Andrew Adonis, ex uomo di governo laburista ed eurofilo convint...
Parte da Londra la campagna per un nuovo referendum sulla Brexit, il promotore è un lord laburista, al primo raduno presenti 1.200 persone
Ieri a Londra nel quartiere di Camden è partita la campagna per un secondo referendum sulla Brexit promossa da esponenti di vari partiti politici, uomini d’affari e normali cittadini. Secondo gli organizzatori al primo evento si sono presentate 1.200 persone. Il promotore lord Andrew Adonis, ex uomo di governo laburista ed eurofilo convinto è stato affiancato sul palco dalla deputata verde Caroline Lucas e l'attore Patrick Stewart. [caption id="attachment_70491" align="alignnone" width="604"] Brexit: gli inglesi ci ripensano?[/caption] Con lo slogan " People's Vote", il voto della gente, i nuovi anti-Brexit non voglio in realtà un nuovo referendum come quello che c’è stato nel 2016, ma un voto per permettere ai cittadini di esprimersi sull'accordo che UK e UE stanno definendo in questi mesi. Si tratta quindi di un nuovo voto popolare sul risultato dei negoziati in corso fra il governo Tory di Theresa May e Bruxelles. Per i promotori un voto negativo dovrebbe portare ad un ripensamento e quindi confermare la permanenza del Regno nell'Ue. La richiesta, secondo i promotori, sarebbe semplice perché molti degli elettori hanno votato senza essere ben consapevoli delle conseguenze in conseguenza di un'ignoranza generale sulle conseguenze e qualche menzogna fatta in campagna elettorale. Proprio adesso che gli accordi cominciano a prendere forma e la situazione è molto più chiara, i cittadini dovrebbero essere nuovamente coinvolti per poter dire sì o no all'accordo delineato per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europa prima che sia troppo tardi. Sono molti gli esponenti del Labour e del Libdem e anche alcuni conservatori che negli ultimi tempi si sono dimostrati favorevoli ad un secondo referendum. Theresa May esclude una simile possibilità ed anche il leader laburista Jeremy Corbyn si è dichiarato contrario. Londra 16 aprile 2018 Fabrizio Sbardella